A Ponzate in Via Verdi un ponticello….

A Ponzate in Via Verdi un ponticello….


Il bello di Como&dintorni è che in un attimo, svoltato l’angolo, entri in un’altra dimensione.
Accade, ad esempio, quando, lasciato il ponte di S. Martino, ti inoltri lungo la via Pannilani e d’incanto sei fuori dal brusio della città.
Accade anche a Ponzate, che già di suo è una bella oasi, se dal tornante appena sotto l’ingresso alla frazione, imbocchi Via Verdi e scendi, ancora tra case e villette, fino ad uno spiazzo al limitare di un boschetto da cui si stacca un sentiero …oltrepassata la catenella , ti inoltri …ma dove porta?
I piedi “sentono” una disconnessione, a suo modo regolare e gli occhi scoprono, discontinuo ed interrato, un vecchio acciottolato. Ermanno Trombetta, un gentile signore che del luogo sa, spiega che quel sentiero è proprio storico perchè era, prima della costruzione della carrozzabile per Brunate, l’unica via di comunicazione di quei luoghi, con la Brianza.
Beh! un bellissimo sentiero!
Ma… c’è un ma. Il sentiero non è praticabile perchè interrotto da un divieto di transito posto su … un ponticello!
Eh sì, perchè lì in quel solco vallivo, scorre il Rio di Ponzate, ma il ponticello che lo scavalca è pericolante ed inagibile.
Un vero peccato.
Però, però si potrebbe sistemare, mettere in sicurezza, forse ricostruire ex novo!
Per La città possibile, un’occasione da non perdere! Il ripristino del ponte permetterebbe di recuperare anche il sentiero, ulteriore tassello della rete dei sentieri del Parco Valle del Cosia!
Il comune di Tavernerio è d’accordo ed ancora una volta, come già accaduto per la radura dei gelsi, il lavatoio ed altro, una brigata di volenterosi si mette subito all’opera ed inizia una prima messa a giorno del ponticello che, cogli anni, si è un pò inselvatichito!.
Ma ecco le foto del primo giorno di pulizia e sopralluogo!


I baldi puliziotti di Ponzate ….

I baldi puliziotti di Ponzate ….

Se il buongiorno si vede dal mattino…

Questi baldi puliziotti fanno ben sperare sull’esito del progetto di recupero del Lavatoio di Ponzate. Perchè, dopo una serata d’incontro, organizzata dal nostro capogruppo Beppe Reynaud, tra un folto numero di abitanti della frazione ed alcuni di noi de La città possibile, giovedì 2 ottobre presso il centro Civico di Ponzate, finalizzata a presentare l’intenzione del Comune di Tavernerio di procedere al recupero conservativo del loro lavatoio, subito si è formato un gruppo di “puliziotti” che sabato 4 ottobre senza indugi, con ramazza, badile e falcetto ha dato inizio ad una prima pulizia degli spazi, sotto incuria, del lavatoio.Il gruppo si ritroverà sabato prossimo, 11 ottobre, ma ecco quanto, dalle parole del “capo”:
l’appuntamento è per sabato mattina sempre al lavatoio per caricare il materiale e la terra sul bremach messo a disposizione da Massimiliano (Bernasconi scavi)
poi scendiamo a pulire il ponticello di via Verdi e magari riusciamo già a fare il rilievo tacheometrico
beppe

Come di dice:
“chi ben comincia è a metà dell’opera!”
in realtà il lavoro è appena all’inizio, ma le premesse sono ottime!
Sono gradite nuove adesioni!


Lavatoio di Ponzate – lavatoio apripista?

Lavatoio di Ponzate – lavatoio apripista?

A Ponzate, a Ponzate!

A giugno, il Vice Presidente della circoscrizione di Civiglio ha contattato la nostra associazione per un incontro in merito ad una nostra eventuale collaborazione al recupero-restauro del loro lavatoio e, les jeunes filles del gruppo lavatoi, sono state ben contente di proporre al Presidente della Circoscrizione un articolato progetto di riqualificazione dell’edificio….

Purtroppo a tutt’oggi non ci è ancora pervenuta alcuna risposta ma, a sollevarci il morale, è giunta, inaspettata, la proposta del Comune di Tavernerio, materializzatasi nella persona di Beppe Reynaud (al quale inizialmente quell’amministrazione aveva chiesto se fosse disponibile a curarne il restauro), di elaborare un progetto di riqualificazione del lavatoio di Ponzate e del suo immediato ambito.

Per la prima volta nella sua storia, Città Possibile, si cimenterà in una progettazione partecipata avente come oggetto, non il cortile di una scuola, non una strada trafficata ma un edificio che per storia e funzione è interessante sia sotto il profilo antropologico che architettonico.
Partiremo quindi, in attesa di qualche segnale da Como, da Ponzate , un comune col quale a dire il vero siamo già abituati a collaborare (vedi iniziative inerenti il Parco Valle del Cosia).

Avevamo pensato che il nostro “lavatoio apripista” potesse essere quello di Civiglio – è posto in un luogo delizioso ed è un lavatoio di carattere- ma non disperiamo che possa seguire a ruota quello di Ponzate, soprattutto se faremo un buon lavoro!


Assemblea Città Possibile 2008

Sala della circoscrizione di Albate, 3 ottobre 2008, h. 20:30 prima convocazione, h. 21:00 seconda convocazione.

Odg:

  1. discussione ed approvazione bilancio 2007;
  2. relazione del Presidente sullo stato della associazione e proposte;
  3. relazione da parte di un membro della associazione in riferimento alle iniziative in atto ( PVC, VAS Sant’Anna, Lavatoi, Biciamo, ecc);
  4. proposta per nuove forme di tesseramento;
  5. varie/eventuali

Documenti: verbale definitivo assemblea


L’acqua del mio rubinetto

L’acqua del mio rubinetto

L’acqua che vedete nella foto è quella del mio rubinetto di casa. La bevo da sempre o, meglio, da quando il comune capoluogo, a seguito della progressiva trasformazione del villaggio, da rurale a turistico, lo ha dotato di una rete idrica capillare a cui si sono poi allacciate via via tutte le abitazioni e, noi tutti, del villaggio, abbiamo finalmente avuto ^l’acqua in casa!^ Prima la prendevamo dal lavatoio – in casa avevamo tutti una panca porta-secchi o, alcuni ganci, in una parete della cucina ( in realtà per alcuni era ancora la meijon ) dai quali pendevano i secchi – va prende l’eive! ci dicevano i nonni e noi bambini correvamo al lavatoio dove sgorgava un’acqua chilled al punto giusto, fresca d’estate e calda (rispetto alla temperatura circostante) d’inverno e facevamo a gara a chi lo portava più pieno!

Da allora, una manciata di anni, il villaggio ha cambiato pelle ed ora nelle cucine di alcune sue case ci sono i frigoriferi americani con il distributore dell’acqua artificialmente chilled. nessuno più va al lavatoio, salvo qualche turista che pensa che quell’acqua sia diversa da quella del rubinetto di casa, forse perché, quella che scende dal suo rubinetto di città, non si fida proprio, a berla.Una diffidenza robustamente diffusa lungo tutta la penisola come rilevato dall’ indagine multiscopo sulle famiglie eseguita dall’ISTAT e pubblicata dall’Istituto in “Statistiche ambientali”, annuario 2007 che ci dice che, in media, in Italia, 40,2 famiglie su 100 non si fidano di bere l’acqua del rubinetto. Il dato non è omogeneo su tutto il territorio e, a macchia di leopardo, varia da Regione a Regione ed all’interno delle stesse al variare del numero degli abitanti per comune .

Ma ecco alcuni dati:

  • La classifica delle regioni per numero di famiglie diffidenti, vede in testa la Sardegna con ben 70,6 famiglie su 100 che non si fidano di bere l’acqua di casa, seguita dalla Sicilia con il 65,9 e la Calabria 54,6; se per le regioni del mezzogiorno e per le isole maggiori, che denunciano una secolare grave irregolarità nella gestione dei servizi idrici, ci si poteva attendere una percentuale alta, meno atteso e quindi per un certo verso sorprendente il dato della Toscana: 51,9% e dell’Emilia Romagna:42,1%
  • La percentuale delle famiglie che si fidano è inversamente proporzionale al numero degli abitanti quanto più è piccolo il comune tanto più alta è la percentuale di residenti che si fidano dell’acqua loro erogata dall’acquedotto: è il 25,9% nei comuni sotto i 2000 abitanti, passa al 37,8 nei i comuni da 2.000 a 10.000 ab, fino ad attestarsi al 44,3% nei comuni da 10.000 a 50.000 ab. e si stabilizza su un dato leggermente più basso, 43,0%, per i comuni con popolazione superiore ai 50.000.
  • Le regioni con il numero più basso di famiglie diffidenti? pensate alla Lombardia? Sbagliato! Sono il Trentino Alto Adige con un dato eccezionale: 5,4 per Bolzano e 4,8 per Trento, poi molto distaccate il Friuli-Venezia Giulia con il 16,5% e la Valle d’Aosta con un inaspettato 19,2.
  • E la Lombardia? A fronte di un’irregolarità nell’erogazione dell’acqua lamentata da sole 8,7 famiglie su 100 della stessa zona, a testimonianza di un relativamente buon servizio, ebbene, si dichiarano diffidenti ben 39,6 famiglie su 100!

E voi? la bevete l?acqua del rubinetto?


Sul tetto del lavatoio…

Sul tetto del lavatoio…

L’ottimo Beppe, nonchè architetto Reynaud, ha risposto all’invito del gruppo lavatoi ed ha fatto un giro, a Como, nel quartiere della caserma De Cristoforis, alla ricerca del lavatoio su cui abbiamo apposto il nostro cartello. Ecco quanto ci scrive e ci invia :

Certo che sono andato in via Alciato!

Però ho sbagliato lavatoio, sono andato nell’altro di via Alciato, quello che serviva il quartiere Trieste e Volta,quello che ho scoperto essere stato trasformato in deposito biciclette, non so se a servizio del quartiere, o privatizzato, però quanto meno serve a qualcosa, anche se ha perso il rapporto con l’acqua avendo disfatto le vasche in cemento. Quello con il cartello cp, seppure chiuso, ha anche lui un utilizzo frequente come piattaforma rialzata per fotografare l’asilo Sant’Elia, più di una volta è stato visto il giapponese di turno sul tetto con cavalletto. Basterebbe fargli una scaletta e un parapetto o anche un cannocchiale a gettone (penso che avrebbe più successo di un’anacronistica macchina da lavare a gettone).
beppe

Chi fa il bis?


Info point lavatoi

Info point lavatoi

Affissi i primi cinque cartelli

Così li definisce il titolo della foto notizia pubblicata domenica 11 maggio sul quotidiano La Provincia, e noi,del gruppo lavatoi, lo facciamo subito nostro perché sintetizza efficacemente la nostra proposta, la seconda delle cinque che La città possibile como propone per migliorare la nostra città. Una volta definito il progetto, ci siamo concentrate sulla redazione di una mappa che, elencati ed individuati i lavatoi di Como ed i sentieri ad essi correlati e corredata di foto e testo a spiegazione del progetto, abbiamo deciso, dopo averla stampata su tanti cartelli quanti sono i lavatoi sui quali via via saranno affissi, di “donare” alla città, con l’intento di contribuire, attraverso il percorso proposto che, di lavatoio in lavatoio, e di lavatoio in sentiero, unisce tema dell’acqua a quello della terra, ad accrescere la conoscenza e la memoria dei luoghi. Vogliamo qui ricordare che i lavatoi sono ben 23! Abbiamo quindi deciso di partire, sabato 9 maggio, con l’affissione su un primo gruppo di 5 lavatoi, iniziando da quello di via Acquanegra alla guzza, uno dei 4 lavatoi di Albate. Se il buongiorno si vede dal mattino, dobbiamo dire che la nostra iniziativa è stata subito capita ed apprezzata dalle persone che, incuriosite, si sono avvicinate a noi per capire cosa stavamo facendo; non a caso, sono state le donne, le più curiose, forse perché, proprio loro, interrogate, hanno subito ricordato che, quel lavatoio, l’avevano frequentato eccome!
Ma ecco le foto.

Lavatoio di via Magni
Il lavatoio è chiuso. Affaccia su un piccolo, ma frequentato, giardino pubblico. Proprio all’inizio della via è in costruzione un “casermone” che ospiterà ben 150 famiglie. la signora che legge con attenzione il nostro cartello, abita il quartiere da 40 anni e si ricorda bene del tempo in cui era aperto e molto utilizzato.

Lavatoio di Civiglio
E’ al momento, il nostro beniamino. Quando abbiamo fatto l’ultimo sopralluogo, il lavatoio era aperto; ora è chiuso ma non è stato pulito. Che peccato poi aver lasciato quella rotta grondaia di sghimbescio tra la grata della porta!

Lavatoio di via Alciato
si trova proprio dirimpetto all’asilo S.Elia; il sito del comune di Como, lo segnala, definendolo “l’opera tra le più limpide di Giuseppe Terragni” . Aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, è in effetti meta obbligata dell’architettura del 900. Il degrado in cui versa il lavatoio offende il quartiere e macchia la bellezza e la luminosità dell’edificio.

Lavatoio via Bignanico
da qui si gode di una vista imperdibile sul primo bacino… Oltre ad essere collocato in un luogo di pregio, questo lavatoio ha una particolarità: è a pianta triangolare.

Non lasceremo orfani gli altri lavatoi, per altri 5 sono già pronti i cartelli, dunque l’affissione prosegue … chi volesse unirsi a noi ci contatti senza indugio!

p.s.
Volutamente non abbiamo inserito in questo post la foto del poster, nella speranza che lo vogliate leggere direttamente sul lavatoio che vi è più vicino!

p.s. 2
Avete visto le immagini e volte andare a dare un’occhiata di persona? Grazie a un lavoro certosino gli indirizzi dei lavatoi sono stati caricati su Google Maps. Potete vedere dove sono i lavatoi e come arrivarci.

gruppo lavatoi
Ines Angelillo
Patrizia Bozuffi
Cecilia Rusconi
Cesara Pavone [cesara.pavone @ gmail.com]


PERCORSI D’ACQUA, PERCORSI DI TERRA

PERCORSI D’ACQUA, PERCORSI DI TERRA

Un percorso insolito attraverso il nostro territorio, toccando tappe a volte evocatrici, inaspettate, a volte…invisibili! Sono i lavatoi di Como, suggestivi esempi di architettura “d’acqua e di pietra” che ancora oggi consentono piacevoli soste all’ombra delle loro tettoie o della loro memoria; che esistano ancora o che abbiano subito danneggiamenti e addirittura demolizioni, essi sono gli importantissimi nodi di una rete di percorsi tutti da scoprire!

Percorsi d’acqua…quelli da cui i lavatoi erano o sono alimentati;
e percorsi di terra…che potrete seguire fra un lavatoio e l’altro, e non solo!


Nuovi blog tematici di Città Possibile

Dopo aver messo in linea il blog destinato all’iniziativa Biciamo! (http://biciamo.blogspot.com/), abbiamo lanciato due nuovi blog tematici. Il primo è dedicato al Parco della Valle del Cosia, il secondo al progetto di recupero dei lavatoi comaschi. Entrambi trovano rispondenza in progetti già presenti sul sito di Città Possibile: la loro funzione è quella di una sorta di ^bacheca^ relativa alle due iniziative, con riflessioni, novità, sondaggi, commenti e quant’altro. Li potete visitare a questi indirizzi:


39 secondi per conoscere i lavatoi

Abbiamo mixato delle immagini dei lavatoi con musica degli anni ’60: 39 secondi per capire di cosa parliamo. Li vedete su Animoto.com: se non accendete le casse vi perdete una buona metà del divertimento.