L’acqua del mio rubinetto

L’acqua che vedete nella foto è quella del mio rubinetto di casa. La bevo da sempre o, meglio, da quando il comune capoluogo, a seguito della progressiva trasformazione del villaggio, da rurale a turistico, lo ha dotato di una rete idrica capillare a cui si sono poi allacciate via via tutte le abitazioni e, noi tutti, del villaggio, abbiamo finalmente avuto ^l’acqua in casa!^ Prima la prendevamo dal lavatoio – in casa avevamo tutti una panca porta-secchi o, alcuni ganci, in una parete della cucina ( in realtà per alcuni era ancora la meijon ) dai quali pendevano i secchi – va prende l’eive! ci dicevano i nonni e noi bambini correvamo al lavatoio dove sgorgava un’acqua chilled al punto giusto, fresca d’estate e calda (rispetto alla temperatura circostante) d’inverno e facevamo a gara a chi lo portava più pieno!

Da allora, una manciata di anni, il villaggio ha cambiato pelle ed ora nelle cucine di alcune sue case ci sono i frigoriferi americani con il distributore dell’acqua artificialmente chilled. nessuno più va al lavatoio, salvo qualche turista che pensa che quell’acqua sia diversa da quella del rubinetto di casa, forse perché, quella che scende dal suo rubinetto di città, non si fida proprio, a berla.Una diffidenza robustamente diffusa lungo tutta la penisola come rilevato dall’ indagine multiscopo sulle famiglie eseguita dall’ISTAT e pubblicata dall’Istituto in “Statistiche ambientali”, annuario 2007 che ci dice che, in media, in Italia, 40,2 famiglie su 100 non si fidano di bere l’acqua del rubinetto. Il dato non è omogeneo su tutto il territorio e, a macchia di leopardo, varia da Regione a Regione ed all’interno delle stesse al variare del numero degli abitanti per comune .

Ma ecco alcuni dati:

  • La classifica delle regioni per numero di famiglie diffidenti, vede in testa la Sardegna con ben 70,6 famiglie su 100 che non si fidano di bere l’acqua di casa, seguita dalla Sicilia con il 65,9 e la Calabria 54,6; se per le regioni del mezzogiorno e per le isole maggiori, che denunciano una secolare grave irregolarità nella gestione dei servizi idrici, ci si poteva attendere una percentuale alta, meno atteso e quindi per un certo verso sorprendente il dato della Toscana: 51,9% e dell’Emilia Romagna:42,1%
  • La percentuale delle famiglie che si fidano è inversamente proporzionale al numero degli abitanti quanto più è piccolo il comune tanto più alta è la percentuale di residenti che si fidano dell’acqua loro erogata dall’acquedotto: è il 25,9% nei comuni sotto i 2000 abitanti, passa al 37,8 nei i comuni da 2.000 a 10.000 ab, fino ad attestarsi al 44,3% nei comuni da 10.000 a 50.000 ab. e si stabilizza su un dato leggermente più basso, 43,0%, per i comuni con popolazione superiore ai 50.000.
  • Le regioni con il numero più basso di famiglie diffidenti? pensate alla Lombardia? Sbagliato! Sono il Trentino Alto Adige con un dato eccezionale: 5,4 per Bolzano e 4,8 per Trento, poi molto distaccate il Friuli-Venezia Giulia con il 16,5% e la Valle d’Aosta con un inaspettato 19,2.
  • E la Lombardia? A fronte di un’irregolarità nell’erogazione dell’acqua lamentata da sole 8,7 famiglie su 100 della stessa zona, a testimonianza di un relativamente buon servizio, ebbene, si dichiarano diffidenti ben 39,6 famiglie su 100!

E voi? la bevete l?acqua del rubinetto?

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