LA CONFERENZA DI VALUTAZIONE del RAPPORTO AMBIENTALE INTERMEDIO AL PGT DI COMO

LA CONFERENZA DI VALUTAZIONE del RAPPORTO AMBIENTALE  INTERMEDIO  AL PGT DI COMO

Venerdì 28 maggio, presso la Sala Stemmi del Comune di Como, si é svolta la Conferenza di valutazione del Rapporto Ambientale relativa alla VAS del PGT e volta ad acquisire i pareri, le valutazioni ed i contributi di Enti ed Associazioni interessati a vario titolo al procedimento amministrativo in atto. Erano presenti:

Comune di Chiasso, Confindustria Como, Confartigianato Como, ANCE Como, Confederazione Piccola e Media impresa Como, Provincia di Como, i Comuni di Casnate con Bernate, Cavallasca, Cernobbio, Grandate, S. Fermo della Battaglia, ASL, ARPA, Sovrintendenza ai Beni Archeologici, Ente gestore del Parco Regionale Spina Verde e del Parco Naturale Spina Verde di Como, il Presidente della Commissione Paesaggio, Arch. Fulvio Capsoni, il Presidente dell’Ordine degli Architetti Angelo Monti, La città possibile como.

Erano inoltre presenti:
Il sindaco di Como, dott. Stefano Bruni, l’autorità procedente Dott. Alessandro Russi, l’autorità competente Ing. Roberto Laria, il Coordinatore scientifico Prof. Pier Luigi Paolillo.
Il Rapporto Ambientale–stato iniziale dell’ambiente ed indicazioni per la pianificazione del territorio– é stato redatto dal settore Pianificazione della Provincia di Como ed é stato presentato dalla dott. Paolillo e dal dott. Cantini dell’Amministrazione Provinciale di Como

Il Rapporto Ambientale é ancora nella sua fase intermedia e sarà, quando completato, oggetto di un’ulteriore Conferenza che si terrà in autunno.
Terminata la presentazione del rapporto, evidenziati i principali dati ambientali che descrivono la qualità dell’Ambiente del Comune di Como, il dott. Russi ha aperto il dibattito.

Eccone il verbale:
  • ING LARIA — La finalità della presentazione di questo rapporto intermedio é quella di promuovere il dibattito; la fase esposta non é neutra, dal rapporto emergono già alcuni indirizzi che non possono che essere opportunamente valutati. Da questa prima fase di ricognizione emerge la necessità di rispettare la rete ecologica e non intaccare trasdormazioni di suoli, come avvenuto con i passati pesantissimi interventi edificatori.
  • PROF. PAOLILLO –Gli approfondimenti devono essere inseriri dentro la Relazione di Piano che é composto anche dagli approfondimenti, altrimenti non é Piano.Si esprime apprezzamento per il Rapporrto Ambientale, per la sua finezza analitica e per le parti finali che pongono prescrizioni per le edificazioni.
  • ARPA COMO — Si chiede che PGT e VAS procedano parallelamente, che siano profondamente intersecati Si ritiene che lo strumento Provinciale debba essere condivisibile accettandone i limiti spaziali che pone sul governo dei suoli rispettandone la natura agricola ed ecologica, senza modificare la Rete Ecologica
  • PROF. PAOLILLOSe il Piano della Provincia di Como é il Piano della sostenibilità ambientale, anche quello di Como può essere letto come tale. Cura la riorganizzazione urbana e la riqualificazione delle periferie. La cartografia sarà pronta per settembre/ottobre, poi si ripasserà il tutto alla Provincia per le battute conclusive.
  • ARCH. CAPSONI Si rilevano alcune carenze rispetto agli alberi monumentali, ad es. il Cedro del Libano di Villa Olmo ed il Platano vicino ad Espansione TV, e rispetto alla serie di corsi d’acqua che scendono dalla Dorsale S. Fermo Cavallasca e che servono importanti scarichi fognari. La Commissione Paesaggio della parte che riguarda i Beni Monumentali
  • DOTT. RUSSI– Le piante di pregio verranno certificate.
  • DOTT. CARUGATI (Confindustria Como) — Il Rapporto Ambientale se é intermedio allora é a completamento ma non essendo data purtroppo la possibilità di leggere i documenti di Piano questa condizione dimezza la capacità valutativa.Il Rapporto Ambientale non é neutro. A Pag. 130 si dice che la Rete ecologica diventa il confine per il Piano urbanistico di Como. Si pone il problema sulle valutazioni e prospettive delle parti edificate della città di cui si dice poco. Si richiede che ci siano altri mpomenti di confronto.
  • PROF. PAOLILLO — L’intervento del rappresentante di Confindustria coglie gli aspetti ambientali, quelli riguardanti le infrastrutture e nel Piano c’é un ampio approfondimento e ci sono le linee conclusive ed infine anche l’aspetto tecnico e a riguardo c’é un corposo documento. Non si possono prendere impegni per la parte politica , va rilevato però che non é sufficiente l’assemblea che la Legge 12 prescrive, non basta un intessuto chiuso.
  • STEFANO BRUNI –Il documento é una sfida e deve passare nella società civile.
  • PROF. PAOLILLO — Nel Documento si rilevano due tipi di approfondimenti: il primo relativo all’evoluzione del tessuto urbano a cui giunge Castelleti, il secondo quello archeologico: Si dovrà convocare una riunione con la Sovrintendenza per fare in modo che nel piano sia giù contenuta una normativa volta alla tutela.
  • ARCH. BORGHESANI (CNA) –Piena concordia con quanto già espresso da Carugati circa la necessità di rendere disponibili i documenti delle bozze del Piano.
  • CESARA PAVONE ( La città possibile como) — L’associazione ha presentato l’anno scorso le sue proposte al PGT e pubblicate sul proprio sito: l’istituzione del Parco Valle del Cosia, Interventi a favore della mobilità ciclistica, Valorizzazione del sistema dei Lavatoi Comaschi. Il Rapporto Ambientale é un documento prezioso ricco di dati scientifi e storici, indispensabili per meglio capire cosa sia Como il cui ambito paesaggisticpo é, assieme a quello di Brunate identificato dal PTPR come” un luogo dell’identità regionale”. Il Rapporto non tace le criticità che ne stanno minacciando l’immagine: banalizzazione, semplificazione e perdita di valore del paesaggio,e a livello ecologico, costante interruzione dei corridoi ecologici essendo ormai pochissimi i varchi relitti ed ancora, il cattivo stato in cui versano le principali matrici ambientali: l’aria, le acque del primo bacino del lago, le pessime condizioni di molta parte della rete fognaria che fanno dire al Rapporto ( pag. 33) che ” non é possibile parlare di sviluppo urbanistico della città se non si é in grado di dare garanzie sulla corretta gestione dei reflui fognari. Oggi questa garanzia non sussiste pienamente per l’esistente e conseguentemente non é immaginabile pensare che nuovi insediamenti possano sorgere in assenza di presidi ambientali funzionali” Si può ben dire che tale situazione era già presente quando sono stati mediati i Piani Attuativi che possono essere ben considerati parte di quegli interventi edificatori che l’Ing. Laria ha definito “pesantissimi”. Alla luce delle prescrizioni presenti nel rapporto, guardiamo al bicchiere mezzo pieno soprattutto dopo aver sentito le dichiarazioni che esse verranno accolte nel Piano e che autorizzano a pensare che il Parco Valle Cosia su cui stiamo lavorando da 15 anni, diventerà finalmente realtà. La notazione dell’Arch. Capsoni sugli alberi monumentali é ovviamente condivisa ma va rilevato che altrettanta attenzione dovrebbe essere posta ai giardini pensili sulle mura. Purtroppo uno di questi, quello in Via dell’Annunciata ( angolo via Volta) é stato distrutto e trasformato in garages. Eppure i giardini pensili sono un unicum, la cintura verde della città murata, ben visibile anche su Google maps. essi rappresentano un patrimonio storico-architettonico e paesaggistico che poche altre città possono vantare. La Sovrintendenza stessa, constatando il rischio che questa distruzione possa diventare precedente, aveva a suo tempo sollecitato il Comune di Como a porre un vincolo sui giardini al fine di bloccare ulteriori distruzioni.L’associazione ugualmente lo chiede.
  • PROF.PAOLILLO — Non essendo presente l’Ing. Laria va detto a sua difesa che un dirigente non può non applicare la legge:. Con gli uffici é in corso la digitalizzazione in 3D dell’abitato, casa per casa e si sanno ora quali sono stati i processi che hanno portato agli attuali elementi poco qualificanti. Chi ha compiuto questo massacro insediativo deve assumersene le responsabilità. Questo é un piano di commossa responsabilizzazione, é un Piano che invoca nuove modalità costruttive quali ad es. l’housing sociale, ma anche gli imprenditori devono cambiare testa.
  • ARCH. CAPSONI— Il comune di Como é collocato sul confine di un non rilevante Stato, porta verso il Nord Europa e questa posizione é stata sottaciuta: Il Rapporto conoscitivo andrebbe condiviso anche con gli Svizzeri. In merito ai P.A. :essi risalgono alla prima giunta Botta, era un primo passo che doveva poi avere giusto adeguamento, dovevano essere collegati e completati.Non é stato così, c’é stato qualcosa che andava ad affrontare la crisi che si stava abbattendo sull’industria comasca. E’ stato detto agli imprenditori: ” organizzatevi fuori, potete monetizzare gli edifici in Convalle , in cambio date qualcosa” in modo da organizzare questi completamenti. Gli industriali hanno pensato a vendere e ad intascare e il Comune non ha eseguito il completamento.
  • ING LARIA– I Piani Attuativi non essendo individuati dalla normativa si fanno solo se madiati. Il Consiglio Comunale é l’organismo competente che ha approvato una serie di Piani. Possono non piacere ma non si può violare la legge: Cosa succederà nel futuro? Non é possibile retrocedere. In urbanistica é stato introdotto il termine brownfields, aree parzialmente edificate o dismesse, comunque edificate. Esse vanno governate, come? Predisponendo delle gerarchie. Ci saranno aree all’interno del consolidato a cui vogliamo dare, tenedo conto delle funzioni per il diverso peso, non un indice unico . Ci sarà un rapporto concertativo tra pubblico e privato che consentirà di ottenere degli obiettivi su microscala senza avviare procedure defatiganti.I Piani Attuativi appartengono alle cose del passato. Ora c’é una fase ricognitiva di approfondimento perché la salvaguardia ambientale é più ampia , così come la tutela della memoria del passato che é anche tutela dell’ambiente. Stiamo ipotizzando di ragionare su aree a rischio geologico anche per le aree archeologiche , in sinergia con la Dott. Iorio, qui presente.
  • PROF. PAOLILLO — La Legge 12 ha un limite, é scritta da giuristi, non é fatta da urbanisti, é fatta dagli urbanisti della parola.“L’urbanistica parlata é come la ginnastica scritta”… non permette di costruire abiti su misura su soggetti non not, non prevede un inquadramento stategico, un programma strategico d’ambito, a dire che per talune parti è possibile dare degli indirizzi come elementi di leva. Il Piano puà essere di due tipi. Costrittivo e allora pone indici, distanze, norme ed alcuni lo privilegerebbero perché in fondo é una placenta urbanistica, oppure puà essere una tenzone colta e qualificata che motiva e trova elementi e dibatte. Una grande sfida. “Non me la sento di firmare un Piano in cui ci siano certezze”
  • ARPA LOMBARDIA –Il Rapporto Ambientale é completo e puntuale. Si ritiene che possano essere fatti ulteriori approfondimenti necessari sul tema dell’acqua in specie sul reticolo idrografico minore e sulle loro fasce di rispetto che vanno poi portate in cartografia. Si auspica che venga adottato il Piano del Traffico ed il Piano della Mobilità e che venga attuato il Piano della Zonizzazione Acustica.
  • ARCH. MONTI ( Presidente Ordine degli Architetti- Como) — Si coglie positivamente la volontà di aprire tavoli di concertazione. Siamo per un’architettura sensibile all’Urbanistica Alta, piuttosto che all’Urbanistica Italiana che mette i numerini.Ma chiediamo al Prof. Paolillo, qual é la resistenza della politica a questo approccio? Quanto é forte la politica tanto da poter contrattare? Occorre che alcune, poche regole ci siano, poche ma buone. Occorre un quadro di riferimento.Dentro il disegno di concertazione pubblico/privato la città dove mette i propri capisaldi? Quali sono e dove sono i punti in cui la città mette i suoi capisaldi? Se c’é un disegno di città pubblica, il pubblico dice: “va bene, questo si può fare , cosa mi dai in cambio?” Altrimenti vengon fuori le rigidità e si avrà un’urbanizzazione senza urbanità come quella che vediamo nella Bassa.
Il Dott. Russi ha quindi chiuso la Conferenza ringraziando i presenti.
Dalla lettura del Rapporto Ambientale ( che trovate cliccando sul titolo del post) e da questi primi confronti vi state facendo un’idea di come sarà il nuovo PGT?



Sondaggi d’opinione

Sondaggi d’opinione


Da qualche giorno su La Provincia di Como online compare il seguente sondaggio:

  1. Quando esci, la sera, ti capita di fumare sostanze stupefacenti?
  2. Quando esci, la sera, ti viene offerta droga?
  3. Hai mai bevuto alcolici in locali pubblici, nonostante il divieto?

Ovviamente non é necessario essere degli specialisti per sapere che il modo nel quale una domanda è posta agli intervistati influenza la scelta della risposta. Qualche appunto semiserio:

  1. Bello il gergo colloquiale (^ti capita^). Non so a chi può essere ^capitato^ di fumare sostanze stupefacenti. O uno le fuma o non le fuma. Non é che ^gli capita^ … (Ero fermo al semaforo e a un certo punto mi é capitato di farmi una fumatina. Stavo per entrare sotto la doccia, quando a un certo punto mi sono fatto una canna.)
  2. Al di là dell’uso della punteggiatura (ah, le virgole …), é straordinario l’immaginario di una Como dove (rigorosamente di sera) pullulano soggetti che offrono ^droga^ (ma non sostanze stupefacenti?) a ogni angolo di strada (Ieri ho portato fuori il cane: ma nessuno mi ha offerto droga. Era pomeriggio). Notevole anche l’uso del verbo ^uscire^, come se di per sé fosse un comportamento al limite della legalità.
  3. Fancamente non sapevamo che nei locali pubblici (espressione straordinaria di per sè) di Como ci fosse il divieto di bere alcolici. Forse c’é per il divieto di somministrazione ai minorenni. Il divieto di bere alcolici tout court, fortunatamente, ancora non c’é (altrimenti niente pranzo di Natale).

In conclusione. Per come sono poste le domande dall’arguto estensore del questionario (chiamamolo così) delle due l’una:

  1. o l’estensore ha (nell’ordine) ^fumato sostanze stupefacenti^, gli é stata offerta (e ha accettato) ^della droga^, ha poi ^bevuto alcolici in locali pubblici^ e solo successivamente ha scritto il questionario;
  2. oppure lo domande sono state scritte per rispondere ^sì^ solo per dare soddisfazione all’estensore. Che é quello che immaginiamo abbiano fatto quelli hanno risposto sì al sondaggio.