Reality show a Tavernola nel centro per lavoratori immigrati

“Doveva ospitare lavoratori in difficoltà, ma non ci sono richieste. Vuoto il Centro da 900 mila euro. Il Comune: coinvolgeremo industriali e artigiani per promuovereil progetto”.

Il 14 febbraio sul giornale La Provincia di Como viene denunciato uno scandalo sociale che cade proprio nel periodo dei tagli sulla spesa sociale: il comune di Como ha progettato e realizzato un dormitorio nato vecchio.
Quale famiglia, ma anche quale impresa profit o no-profit, potrebbe permettersi di spendere 900.000 euro di sola ristrutturazione più il costo dell’immobile e ritrovarselo vuoto.
Pensato per i lavoratori in difficoltà, in realtà soprattutto per gli immigrati, il centro di via Conciliazione a Tavernola ci è già costato tanto e ogni giorno ci costerà sempre di più. Come mai?
E’ figlio di una concezione superata e poco rispettosa delle persone, non risponde alle esigenze dei lavoratori, è persino oneroso, infatti costa di meno abitare nelle case del comasco, che sono già care: basta trovare uno o due amici. Chi ha voglia di spendere 360 euro al mese per stare in una camera a 4 letti con le persone che ti trovi ? C’è qualche assessore o consigliere comunale o qualche mega dirigente che vuole fare un’esperienza esaltante? Propongo che, gratuitamente, chi ha avuto questa bella idea trascorra un mesetto in questa situazione, dopo aver lavorato 8 ore in un cantiere edile. Espansione TV potrebbe riprendere 24 ore su 24 il reality show Tavernolake e incrementare i suoi dati di ascolto. Dopo questo mese il centro si potrebbe chiudere e destinare ad altri compiti.

Un altro interrogativo ci si potrebbe porre: ma cosa c’entra la Lega italiana lotta all’Aids – che gestisce il centro – con la gestione di un centro di questo tipo? La creatività non ha limiti, ma è così scandaloso chiedere a ciascuno di fare il proprio mestiere ?

I tagli ai servizi sociali sono assurdi, ma spendere così i (pochi) soldi pubblici è semplicemente vergognoso. Questa è l’ennesima dimostrazione che gli sprechi esistono mentre c’è chi non tira la fine del mese. Chiedo al sindaco e al presidente della Regione: chi deve pagare per questa scelta dissennata? In realtà, bastava chiedere agli stessi immigrati un parere e si sarebbero risparmiati 900.000 euro.

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