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Cosia….torrente di Como

Avete dato un’occhiata al sondaggio a destra della pagina?
Avete già un’idea a riguardo e quindi avete cliccato subito su una delle opzioni? No? L’invito allora è di seguirci certo su queste pagine virtuali, ma poi di andare di persona a constatare le trasformazioni che la valle del Cosia sta subendo, soprattutto nella parte più vicina alla città, magari partendo proprio dalla sua “porta d’ingresso”, il ponte di S.Martino sul Torrente Cosia.

Il nome del Cosia, certo vi è noto, però non ne avete un’immagine precisa?
Non l’avevo neanche io eppure l’avrò attraversato, de scià e de là, qualche migliaio di volte, il fatto è che “ul disgraziàa”, quando arriva in città, si nasconde. A onor del vero, lui di suo non si nasconderebbe, lo hanno nascosto i nuovi cittadini, che hanno deciso che quel valligiano non fosse più utile nè come lavanderia all’aperto, nè come fonte d’energia per gli ormai scomparsi mulini, dunque non s’intonasse più alla città, così gli hanno dato altri abiti, lo hanno coperto di cemento e bitume perchè corrispondesse meglio , secondo loro, all’estetica dei luoghi.

Non più a contatto col sole, la pioggia, il vento, si è intristito e, a poco a poco, i suoi amici lo hanno abbandonato: niente più uccelli radenti, né gamberi d’acqua dolce….. ora solo qualche ratto, e, sotto il Ponte di S. Martino, qualche temerario extracomunitario, disgraziato come lui. Temerario, perché nel frattempo, soprattutto nel tratto urbano, il torrente, è diventato una fogna.

Qualche dubbio a riguardo? No: è tutto certificato dalle puntuali analisi e da uno studio che potete trovare riassunto nel Rapporto sullo stato dell’Ambiente curato da Punto Energia Como per Agenda 21 di Como che ci dice che lo stato chimico, ecologico e quindi ambientale del Cosia, buono alla sorgente, poi sufficiente, alle soglie del comune di Como, si aggrava fino a diventare scadente e poi pessimo alla foce a lago.

Eppure, se vi inoltrate appena dopo il ponte, lungo la via Pannilani e lo seguite, su, su fino almeno a Tavernerio, rimarrete stupiti: piccole anse, emergenze geologiche, forre,interessante vegetazione riparia; a mano a mano che vi allontanerete dalla città, gli elementi naturali diventeranno più nitidi e leggibili, grazie anche alla progressiva riduzione dei tratti d’alveo cementificato. La creazione di un ambito tutelato nella valle del Cosia, seppur minima come quella configurabile attraverso la creazione di un PLIS, è quindi fondamentale anche in funzione di più puntuali azioni volte al risanamento, alla manutenzione ed alla valorizzazione anche di questo torrente, la cui storia s’intreccia continuamente con quella di Como, a partire dai depositi che le varie inondazioni hanno lasciato in convalle e che hanno contribuito a definirne la morfologia.

Per saperne di più:

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