Elezioni e smog

Quando l’aria può definirsi inquinata? Accertata la dannosità per la salute umana dei particolati fine ed ultrafine (PM10 e PM2,5), ossia delle polveri in grado di penetrare profondamente nel tratto respiratorio e qui rilasciare sostanze inquinanti, l’Unione Europea ha individuato nel livello di concentrazione di polveri sospese un criterio ragionevole per poter rispondere alla domanda, fissando i limiti massimi in 50 micron/m³ giornalieri e 35 superamenti consentiti in un anno. Se questi sono i criteri, con 122 giorni oltre i valori nel 2005 e 107 nel 2006, Como non gode di buona salute, non lontana dai 151 e 143 di Milano. Varrebbe la pena chiedere ai responsabili del Centro di Medicina Pneumotoracica cosa significhi tutto ciò in termini di patologie e di costi sociali, sia in termini di assistenza sanitaria sia di diminuzione di ore lavorate. L’aria di Como è quindi dannosa per la salute un giorno su tre . La circostanza dovrebbe impensierire insieme cittadini e amministratori locali: i secondi – impegnati a darsi i voti in vista delle prossime elezioni amministrative – si potrebbero, infatti, trovare a respirare l’aria, forse più sana ma certamente meno piacevole, delle aule dei tribunali, visto che in circostanze ambientali analoghe la Procura della Repubblica di Firenze ha appena contestato ai sindaci di Firenze e dei comuni limitrofi, al presidente della Regione Toscana e agli assessori competenti il reato di omissione di atti d’ufficio, per non aver voluto impedire il superamento dei limiti annuali di legge della concentrazione delle polveri fini nei territori di rispettiva competenza. Il Comune di Como, per bocca dell’assessore alla Mobilità, si difende accusando l’Unione Europea di fissare limiti non realistici. C’è da chiedersi cosa dirà lo stesso assessore il primo febbraio 2010, quando l’Ue abbasserà drasticamente i livelli, da 40 a 20 micron/m³ i valori massimi giornalieri e da 35 a 7 i giorni di superi consentiti in un anno. Curiosamente, sempre nel 2010 andranno a regime la gran parte degli insediamenti edilizi approvati in questi anni in ossequio al principio, tutto lombardo, della deroga urbanistica, mentre il piano della mobilità giace da anni nei cassetti del Comune. Esercizio sterile sarebbe, oggi, rileggere il programma elettorale 2002/2007 della coalizione che ha governato per questi 5 anni. Più utile sarebbe chiedere agli amministratori uscenti di dar conto delle promesse fatte e dei risultati ottenuti, e a chi si candiderà di indicare percorsi e metodologie per riportare la qualità della vita ad un livello decente. Le primarie del centrosinistra possono essere un interessante banco di prova: a condizione che si esca dalle logiche delle reciproche esclusioni e si scenda nelle mille, umanissime, problematiche della quotidianità cittadina.

Pubblicato su La Provincia del 30 dicembre 2006

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