Do you remember il bio-ionizzatore di Como?
Potenza della Rete! Se la nostra memoria é quella della Rete, e non quella dei politici, forse ci salveremo. Ecco recuperato dai meandri del web un post che capita a fagiolo nella vicenda del bio-ionizzatore montato sul tetto del Comune di Como, in cui nessuno, ovviamente, credeva. Post da interfacciare con le ultime notizie da Qui Como (Il bio-ionizzatore antismog? “Sarebbe costato 20mila euro al mese”), dove ancora si sostiene che “forse funzionava“. Forse …
Sorpresa! Il bio-ionizzatore di Como fa galici al PM10
August 25th, 2010 by mattia | Filed under bio-ionizzatore, bufale.
Lo scorso Marzo avevo parlato del bio-ionizzatore di Como. Non so se ve lo ricordate, era quella spirale progettata da un bio-architetto (mica un architetto semplice, un bio-architetto!) che prometteva di abbattere il PM10.
Lo spunto mi era stato dato da un articolo de “La Provincia” edizione di Lecco, dove si lodava l’iniziativa comasca mentre Lecco stava a guardare (la demagogia a basso prezzo vende sempre). Il tutto condito con surreali dichiarazioni dell’assessore all’ambiente che dichiarava “Se funziona sarebbe come l’uovo di Colombo e se avesse successo proporrò la candidatura dell’inventore al premio Nobel“.
In realtà bastava non serviva molto per accorgersi che non esisteva nessuna pubblicazione scientifica sul dispositivo, che l’inventore non era autore di nemmeno un pubblicazione scientifica e che anzi si occupa intensamente di panzane senza base scientifica (stiamo parlando di uno che crede alle reti di Hartmann, per capirci). Tutto faceva propendere a che il dispositivo fosse una patacca.
Dopo quel post mi sono arrivati diversi commenti da invasati che difendevano questa invenzione e questo tizio. Ora, siccome ce ne sono poche di balle, o funziona o non funziona, sono andato a vedere a distanza di cinque mesi abbondanti se la spirale ha funzionato o meno.
Fortunatamente l’ARPA mette a disposizione di chiunque su internet i dati storici dell’inquinamento misurati dalle varie centraline. Così diventa molto facile capire se l’inquinamento a Como è diminuito o no.
Qui di seguito trovate il grafico del PM10 a Como dl 25 Agosto 2008 al 24 Agosto 2010, in pratica gli ultimi due anni. La spirale mangia smog è stata installata a inizio Marzo 2010, quindi è stata in funzione negli ultimi cinque mesi.
Notate qualcosa? Esatto, al PM10 la spirale non ha fatto nemmeno galici.
Da Marzo ad Agosto il PM10 ha avuto lo stesso livello dell’anno precedente in quel periodo. Giusto per essere chiari, il PM10 non è mica costante, ha il suo massimo d’inverno (suppongo a causa degli impianti di riscaldamento) e il minimo d’estate. No, lo dico prima che qualche sciroppato guardi solo il grafico da Gennaio in poi e mi dica “oh, ma l’inquinamento a maggio è minore di Gennaio, quindi la spirale funziona”. Confrontando lo stesso periodo del 2009 il PM10 è agli stessi livelli.
Se uno non si fida può confrontare i valori di Como e Lecco, città a 30 km di distanza e quindi con condizioni meteorologiche simili, ma senza il bio-ionizzatore. Notate che il livello di PM10 a Como e Lecco è comparabile. Spesso anche le variazione a breve periodo sono molto simili (suppongo dipenda dagli eventi atmosferici).
Quindi la spirale, possiamo dirlo con tranquillità, non funziona.
Nota importante
Prima che qualcuno salti fuori a dirmi che bisogna aspettare l’inverno, ché l’effetto si vedrà sul picco invernale, faccio presente che secondo l’articolo citato qui gli effetti si sarebbero dovuti vedere nelle prime due settimane.
E ovviamente non si sono fatti vedere. Lo stesso assessore all’ambiente diceva a metà Marzo che per vedere i risultati si sarebbe dovuto aspettare la fine del mese.
Faccio anche notare che la centralina dell’Arpa è in viale Cattaneo, a soli 600 metri dal Municipio sul cui tetto è stata installata la spiale-mangia smog, e secondo l’articolo gli effetti si sarebbero dovuti sentire nel raggio di 1 km.
Vediamo… sì, ho finito tutte le possibili scuse che certa gente potrebbe accampare.
Il Comune di Como
Ho chiamato l’ufficio ambiente del Comune di Como, almeno per sapere se la spirale l’avevano messa in funzione. Che ne so, magari avevano staccato la spina per collegare l’aspirapolvere e si erano dimenticati di ricollegarla (pregasi leggere dell’ironia in questa frase).
Il Comune di Como mi ha confermato che la bio-ionizzatore è stato messo davvero in funzione e che la sperimentazione forse è stata prorogata (il robo è ancora sul tetto che funziona) fino a quando non si sa.
Magari fino all’inverno così, visto che nei primi tre mesi si è rivelata una bufala, si aspetta qualche risultato nell’inverno?
Allora, facciamo così, se si vedrà una visibile segno di funzionamento di questa patacca anti smog durante il prossimo inverno (che non sia nelle normali variazioni di anno in anno, vedi sotto) prometto di versare 50 euro in beneficenza a Clovek v Tisni. Se qualcuno vuole accettare la scommessa opposta, si faccia avanti.
La filippica
Uno poi dice: che male c’è se non funziona? La si è provata, si è visto che è una patacca e la storia finisce lì.
Tanto la sperimentazione è a costo zero per il Comune (così dice l’articolo, anche se mi piacerebbe sapere chi paga i costi per acqua ed energia elettrica – qui si parla di 75 litri/ora e 1,5kWh … probabilmente voleva dire kW).
La storia finisce lì? Col cazzo (scusate il francesismo).
Dando il fianco a questa sperimentazione il Comune di Como ha dato l’endorsement di una istituzione pubblica a una patacca antiscientifica e al suo inventore, che viene lodato dall’assessore all’Ambiente, parlando addirittura di Nobel (santo cielo!).
Se Como fosse in un paese normale il tale assessore si sarebbe già dimesso e si sarebbe nascosto sotto il tavolo con la coda tra le gambe.
Sì, perché non si può dare un endorsement a bufale del genere, ne va della credibilità delle istituzioni, e di questo l’assessore è completamente colpevole.
E ora aspettiamo che il Comune di Como interrompa questa sperimentazione e dica scusate, ci siamo sbagliati.
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