C’è chi dice no


Lydie Perrod, mia mamma, quinta dei dieci figli di Pierre Perrod e Clémence Grange, due contadini montanari che vivevano con e della loro terra posta lungo una stretta valle laterale della Valle d’Aosta, a ridosso del confine con la Francia, si ricordava di quando sua mamma le raccontava di quegli uomini e donne in fila indiana, in maggioranza veneti che, negli affamati e miseri anni successivi alla fine della prima guerra mondiale, cercavano di passare il valico del Piccolo S. Bernardo per cercare fortuna in Francia e di come loro, non senza timore, li avessero aiutati sia ospitandoli nel fienile per la notte, sia accompagnandoli lungo i conosciuti sentieri, fino ad un punto sicuro, oltre il confine. Aiuto che, oltre vent’anni dopo lei e sua sorella Marie, avrebbero di nuovo offerto, accompagnando sugli stessi sentieri, senza compenso e nottetempo, altre persone sans papiers che, sul finire della seconda guerra mondiale, con i confini ancora chiusi, cercavano in Francia il lavoro che non trovavano in Italia. Ora pare che la maggioranza degli Italiani non si ricordi più di quando erano gli Italiani ad essere migranti che bussavano sperando venisse loro aperto. Non si ricorda più, questa maggioranza di smemorati, di quanti fossero né di dove siano andati, e se proprio ricorda ne sottostima il numero. I numeri dell’emigrazione italiana sono qui dove troviamo anche questa interessante pagina riassuntiva dell’emigrazione italiana in 140 anni. Dovremmo inviarla ai 156 senatori che oggi hanno votato il ddl 733 sulla sicurezza, decreto che oltre ad istituire le ronde padane ed il registro dei clochards, ha accolto l’emendamento della Lega che cancellando il più che civile comma 5 dell’ Art 35 del decreto 25 luglio 1998 n.286:

“L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.

permetterà al personale sanitario di denunciare i pazienti clandestini.
Il testo deve ora passare alla Camera, la speranza è che i molti appelli a non tener conto della norma, tra i quali quelli di Medici Senza Frontiere
, della CEI , della Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi ed Odontoiatri , riescano a convincere i Deputati a non votarla.

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