Quanto smog: Como da oggi fuori legge, ma senza le sanzioni

Aria di Como fuorilegge. Lo dicono i dati dell’Arpa: per 36 giorni già superata la soglia di attenzione delle polveri sottili. La normativa europea prevede un tetto massimo di 35 giorni, poi previste sanzioni concrete. Nel senso che, per cercare di limitare i danni, si dovrebbe intervenire con limitazioni varie, in particolare al traffico. Ma per Como, già fuorilegge anche se la stagione critica non è ancora finita, non ci sono in vista ripercussioni. Dunque, gli automobilisti lariani – anche se molti girano ancora con vetture vecchie e superate – la stagione dovrebbe finire senza lo spettro del blocco del traffico.

Link: Aria di Como fuorilegge.
Fonte: Ciaocomo.it
lunedì 02 marzo 2009


Mostra fotografica ^I Lavatoi nel triangolo Lariano e Alta Brianza^

Mostra fotografica ^I Lavatoi nel triangolo Lariano e Alta Brianza^

Dario Tagliabue – I Lavatoi nel triangolo Lariano e Alta Brianza

Albese Con Cassano (CO) – dal 14 marzo al 14 aprile 2009
CENTRO CIVICO FABIO CASARTELLI
Via Roma 21 (12050)
+39 031426122

Il tema indagato a cui farà seguito una pubblicazione, vuole portare l’attenzione sul recupero di romantiche strutture che, oltre a far parte della nostra memoria, entrano di diritto nella Storia e nel nostro Patrimonio culturale

Orario: sabato e domenica: 10.00/12.00 – 15.00/18.30; martedì: 14.00/16.00; mercoledì: 14.00/18.30; giovedì: 9.30/12.30; venerdì 16.00/18.30 (possono variare, verificare sempre via telefono)

Vernissage: 14 marzo 2009. ore 18.30

Autore: Dario Tagliabue (email: dariotagliabue@tiscali.it)

Patrocini: promossa dal comune di Albese con Cassano e dal Museo Etnografico e dell’Acqua
genere: documentaria, fotografia, personale

Fonte: http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=68465



6 marzo 2009: la Como che pulsa

– 4 AL SECONDO INCONTRO DI 1, 10, 100 COMO

^Un abuso sessuale ogni quattro giorni. Emergenza soprattutto nelle famiglie^ (La Provincia 2.2.2009), ^In città mai così tanti divorzi^ (La Provincia 14.2.2007), ^Stranieri in aumento e la città invecchia: ogni 100 giovani a Como ci sono 200 anziani^ (La Provincia 20.7.2007), ^Record di anziani e negli ospedali non c’è più posto^ (La provincia 5.1.2007), ^Fuga dalla città, persi 14mila residenti in 30 anni^ (La Provincia 15.5.2006), ^Single e anziani: la città è loro^ (La Provincia 26.7.2000), ^Un comasco su cinque ha oltre 65 anni^ (Il Corriere di Como, 28.10.2001), ^Como si scopre povera: sono almeno 4mila i residenti che vivono nella miseria^ (Corriere della sera, 9.9.1998).

Venerdì prossimo, 6 marzo, è in programma il secondo incontro del ciclo 1, 10, 100 Como. Si parlerà della Como che pulsa. Al centro del dibattito, la persona. Ci si interroga sulle politiche sociali in atto, sulle politiche di integrazione, sulle nuove povertà e le nuove ricchezze, sulle famiglie, sui riflessi a lungo termine della società dei consumi nei rapporti con gli altri e nella percezione di sé.

Coordina: Alberto Terzi. Intervengono: Roberto Bernasconi (direttore Caritas Como), Paolo Campione (direttore del Museo delle Culture di Lugano), Claudio Fontana (liceo scientifico Paolo Giovio, Como), Stefano Martinelli (vincitore di borsa di studio per la realizzazione della tesi “Movimenti giovanili del territorio comasco e le loro dinamiche nell’incontro con le Istituzioni”), Anna Peverelli (Telefono Donna), Domizia de Rocchi (ufficio statistica Comune di Como).

Come da tradizione, l’appuntamento è presso l’Osteria del Gallo, via Vitani 16, Como, con inizio alle ore 18:00.

Info: http://www.cittapossibilecomo.org/como.htm



1, 10, 100 Como: le foto di ^la Como che si trasforma^

Le slides della prima serata di 1, 10, 100 Como, organizzata da Città Possibile presso l’Osteria del Gallo, ieri 13 febbraio 2009: foto a cura di Elena (Brezza di lago) Trombetta.

Grazie a tutti di essere venuti (ed eravate tanti …).

Un feedback alla serata è, ovviamente, graditissimo e utile per quelle a venire. Alla prossima!

MEMO / Dove, quando

Tutti gli incontri si tengono presso l’Osteria del Gallo, via Vitani 16, Como, con inizio alle ore 18:00. Le prossime date sono:

» 6 marzo 2009 >> la Como che pulsa

» 3 aprile 2009 >> la Como che si muove

» 8 maggio 2009 >> la Como che decide


Etiamsi omnes, ego non

Etiamsi omnes, ego non

Vale la pena avere gli occhi aperti e le antenne alzate. Vale la pena certamente leggere un periodico come Famiglia Cristiana, ottimamente diretto da Don Antonio Sciortino, spesso non in sintonia con i vertici CEI. Dice Famiglia Cristiana nell’ultimo editoriale che «il circo politico ha dato prova, nei giorni scorsi, di manifesta incoerenza morale» perché «da una parte si batte, giustamente, per Eluana ma, al tempo stesso, approva agghiaccianti leggi discriminatorie. Dall’altra parte si batte per gli immigrati, ma promuove una cultura di morte». Secondo il periodico dei Paolini:

L’Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini, cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei Bravi di don Rodrigo, registri per i barboni, prigionieri virtuali solo perchè poveri estremi, permesso di soggiorno a punti e costosissimo [… ] Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane, è stato sdoganato […] La cattiveria invocata dal ministro Maroni è diventata politica del governo.

Forse non tutti la pensano così, temo nemmeno i più. Certamente non il ministro dell’Interno, Maroni, che dà mandato ai suoi legali: “Frasi deliranti, violenza inaudita”. Insomma: “Vi denuncio”. In tutto questo c’è di buono che qualcuno ha alzato la mano e ha detto, come Joachim Fest che a sua volta si rifà a un passo del vangelo di Mattteo, “Io no“. C’è solo da rendergli merito.

Link: Scintille tra Famiglia Cristiana e Maroni. “Leggi razziali”. “Falso, vi denuncio” [Repubblica, 9 febbraio 2009]


C’è chi dice no

C’è chi dice no


Lydie Perrod, mia mamma, quinta dei dieci figli di Pierre Perrod e Clémence Grange, due contadini montanari che vivevano con e della loro terra posta lungo una stretta valle laterale della Valle d’Aosta, a ridosso del confine con la Francia, si ricordava di quando sua mamma le raccontava di quegli uomini e donne in fila indiana, in maggioranza veneti che, negli affamati e miseri anni successivi alla fine della prima guerra mondiale, cercavano di passare il valico del Piccolo S. Bernardo per cercare fortuna in Francia e di come loro, non senza timore, li avessero aiutati sia ospitandoli nel fienile per la notte, sia accompagnandoli lungo i conosciuti sentieri, fino ad un punto sicuro, oltre il confine. Aiuto che, oltre vent’anni dopo lei e sua sorella Marie, avrebbero di nuovo offerto, accompagnando sugli stessi sentieri, senza compenso e nottetempo, altre persone sans papiers che, sul finire della seconda guerra mondiale, con i confini ancora chiusi, cercavano in Francia il lavoro che non trovavano in Italia. Ora pare che la maggioranza degli Italiani non si ricordi più di quando erano gli Italiani ad essere migranti che bussavano sperando venisse loro aperto. Non si ricorda più, questa maggioranza di smemorati, di quanti fossero né di dove siano andati, e se proprio ricorda ne sottostima il numero. I numeri dell’emigrazione italiana sono qui dove troviamo anche questa interessante pagina riassuntiva dell’emigrazione italiana in 140 anni. Dovremmo inviarla ai 156 senatori che oggi hanno votato il ddl 733 sulla sicurezza, decreto che oltre ad istituire le ronde padane ed il registro dei clochards, ha accolto l’emendamento della Lega che cancellando il più che civile comma 5 dell’ Art 35 del decreto 25 luglio 1998 n.286:

“L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.

permetterà al personale sanitario di denunciare i pazienti clandestini.
Il testo deve ora passare alla Camera, la speranza è che i molti appelli a non tener conto della norma, tra i quali quelli di Medici Senza Frontiere
, della CEI , della Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi ed Odontoiatri , riescano a convincere i Deputati a non votarla.


Ai consiglieri di minoranza del Comune di Como

Ai consiglieri di minoranza del Comune di Como

Porgo questo messaggio ai consiglieri di minoranza del Comune di Como. Considerato quanto sta dis-facendo e non-facendo la giunta Bruni ( roba da andar fuori di testa ) hanno proprio bisogno di un buon mantra! Non é certo facile, in questi momenti, mantenere i nervi saldi. Molti di noi si sarebbero già fatti prendere dallo sconforto , quello stesso sconforto che viene ormai espresso quotidianamente da un sempre più ampio numero di cittadini, un po’ ovunque, bar, luoghi di lavoro, autobus: Sindaco, ne sente l’eco?