VISITA GUIDATA ALLA VALLE DEL COSIA

10 MAGGIO 2008

Il Gruppo Naturalistico della Brianza ONLUS in collaborazione con La Città Possibile – Como organizza visita guidata alla Valle del Cosia sabato 10 maggio 2008. L’appuntamento è fissato alle ore 14.30 in Piazza Martignoni a Camnago Volta; dopo la visita alla tomba di Volta, ci si porterà in località Ravanera, dove si scenderà nella imponente forra scavata nella roccia dal torrente Cosia, tra boschi, prati, aspre scarpate, interessanti “marmitte dei giganti” (dette localmente bottini) e si risalirà la valle fino a Solzago di Tavernerio, costeggiando il corso d’acqua. Da qui si ritornerà a Camnago lungo il tracciato recuperato dell’ex-tramvia Como-Erba-Lecco, attraversando il nuovo “Ponte dei Bottini”, realizzato nel 2002 grazie ad un accordo di Programma tra i Comuni di Como e Tavernerio e “La Città Possibile Como”. Si raccomandano scarponcini comodi e abbigliamento adeguato. La quota di partecipazione è di 5 euro. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie): Pina Rossi 031.608020 e Rita Guidetti 02.6192916. Gruppo Naturalistico della Brianza ONLUS 22035 Canzo (Co) casella postale 28 – Tel. e Fax 031 68 18 21 gnbca@tiscali.it

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Per essere tenuti a corrente degli appuntamenti di Città Possibile, visitate la pagina http://www.cittapossibilecomo.org/newsletter.htm


VAS S. Anna: a proposito delle integrazioni del Rapporto Ambientale.

Il 2 maggio 2008 Città Possibile Como ha scritto al dr. Russi Alessandro, responsabile della VAS del S. Anna, la seguente mail:

Cortese dottor Russi,
in vista dei prossimi appuntamenti della VAS dell’area S. Anna, abbiamo preso atto che l’Amministrazione ha reso pubblico un documento dal titolo ^Integrazione marzo 2008 Rapporto Ambientale – VAS Sant’Anna^: si tratta di un documento di 99 pagine. Poiché Città Possibile ha, come le altre associazioni e amministrazioni coinvolte, reso le proprie osservazioni su un testo antecedente a questo, credo sia quantomeno doveroso, pena l’inintelligibilità di osservazioni e documento, che l’estensore dello stesso evidenzi dove e in che punti questo si differenzi dal precedente, secondo la consuetudine internazionale dei call for paper, sintetizzando i risultati del raffronto in un documento a,parte. Le ricordo altresì che la d.c.r. 13 marzo 2007, n. VIII/351, prevede che i risultati della partecipazione siano resi pubblici (6.3), affinché i partecipanti tutti vedano riflesse le loro opinioni sul processo e possano constatare la qualità che il loro sforzo conferisce al P/P: di ciò, spiace rilevarlo, non c’è alcuna traccia sul sito del Comune di Como, né alcuna informazione è resa affinché i soggetti non espressamente convocati possano quantomeno essere a conoscenza degli appuntamenti pubblici.
Sappiamo bene che gli aspetti comunicativi del Comune di Como non sono di Sua competenza, ma ciò non toglie che sia Lei il referente responsabile della VAS in oggetto: tanto Le segnaliamo affinché possa sollecitare chi di dovere.
Un cordiale saluto
Lorenzo Spallino
La Città Possibile Como


La fretta e i gattini …

La fretta e i gattini …

Le potenzialità tecnologiche del Comune di Como continuano a stupire. Ecco riorganizzata l’incomprensibile pagina dedicata alla VAS, che subito ti scappano fuoi i gattini ciechi. Mentre dalla pagina ^LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.)^ finalmente si può accedere alla pagina della VAS del S. Anna attraverso un link comprensibile ( l’area ospedale Sant’anna: ci voleva molto?), la nuova pagina tutta dedicata alla VAS del
S. Anna ci lascia un po’ perplessi: chissa perchè non si dice che la proposta di Lombardia Infratrutture – su cui è incentrata la VAS – prevede di ribaltare il rapporto 40% privato / 60% pubblico? E le osservazioni depositate da Città Possibile, Provincia, ASL e Ordine Agronomi, dove sono? Le indicazioni regionali sono nel senso che anche queste devono essere pubblicate. E davvero l’unica perplessità relativa all’impatto “rimane per i corpi posti ai piedi del colle”? Mah …

Insomma, una rinfrescata per certi versi apprezzabile ma certamente superficiale e frettolosa. Tanto frettolosa che sarebbe bello accedere al forum e dire la propria, ma non è possibile. Andate alla pagina della VAS e cliccate su ^ACCEDI AL FORUM ED ESPRIMI IL TUO PARERE^: verrete indirizzati a un sito inesistente, tale ^http://accedi/^. Quando si dice la fretta dell’informazione …


VAS ospedale S. Anna a Como

Dopo l’accordo di programma del 2004, che prevedeva una ripartizione dell’area nel 60% a funzioni pubbliche e nel 40% a funzioni private, l’Azienda Ospedaliera, per tramite di Infrastrutture Lombarde S.p.A., ha proposto al Comune di Como di ribaltare questa ripartizione, necessitando di maggiori fondi. Città Possibile vuole dar conto della sua partecipazione alla procedura di VAS, fornendo gli strumenti sia per comprendere l’importanza della trasformazione dell’area sia per partecipare alle osservazioni che chiunque può produrre.

La pagina dedicata sul sito di Città Possibile è: VAS ospedale S. Anna a Como


VAS Ospedale S. Anna: voci dal profondo (riunione del 14.3.08)

VAS Ospedale S. Anna: voci dal profondo (riunione del 14.3.08)

Venerdì 14 marzo La Città Possibile – cortesemente invitata – era presente all’avvio del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del progetto di recupero dell’area dell’ex ospedale S.Anna. Come si legge nel sito del Comune di Como, la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S)

… è un processo finalizzato a documentare la compatibilità ambientale delle scelte urbanistiche dell’Amministrazione integrando a tal fine considerazioni di natura ambientale, archeologico-culturale e paesaggistiche nei piani e nei programmi attraverso lo svolgimento di consultazioni, la valutazione di un rapporto ambientale e la messa a disposizione delle informazioni in merito alle decisioni prese.

Si tratta di un passo importante per la città e di un processo che, oggi obbligatorio, è pur sempre estremamente innovativo. Tuttavia, quanto uscito sui giornali non rende quello che è accaduto realmente: due ore per spiegare, da parte di chi sedeva la tavolo delle autorità, il progetto che il Comune (o meglio, la Regione) ha in mente per l’area ex S. Anna, mezz’ora di interventi, cominciati con l’arch. Cosenza della Provincia, che in poche parole ha fatto capire che delle due l’una: o si varia l’Accordo di Programma stipulato nel 2004 per la realizzazione del nuovo ospedale, oppure la VAS è meglio che non cominci neppure.

Perche? Perchè sta di fatto che dopo due ore di belle parole e slide una cosa si è capita: il nuovo ospedale ha bisogno di altri soldi e per averli bisogna aumentare le volumetrie da mettere a reddito, ribaltando la ripartizione 60% publico / 40 % privato della variante del 2004 (sempre ammesso che bastino …).

Se era così, bastava dirlo. Non c’era bisogno di schierare le alte dirigenze del Comune di Como per poi ascoltare il vero attore della mattinata, ossia Infrastrutture Lombarde S.p.A., che, incaricata – ma lo si è scoperto solo alla fine – dall’Azienda Ospedaliera, ha illustrato a grandi linee un progetto che prevede di ribaltare – guarda caso a favore del privato – la percentuale pubblico/privato dettata dalla variante approvata all’epoca dell’accordo di Programma del 2004. Il perché di questo ribaltamento non è stato detto, né è stato detto perché associazioni ambientaliste e stampa si siano dovute sorbire l’illustrazione del progetto di variante al piano regolatore quando erano state chiamate a discutere degli effetti che questo progetto potrebbe avere sul territorio. Non per niente si parla, infatti, di valutazione Ambientale strategica. Ma tant’è: forse bastava dire che i soldi per il nuovo ospedale non bastano più e che bisogna fare ancora più cassa dal vecchio ospedale.

Dopo di che le riflessioni, che Città Possibile è riuscita a fare ^al volo^, senza aver avuto la possibilità di leggere un solo dei documenti elaborati dagli uffici e dal prof. Paolillo, del Politecnico di Milano – pubblicati alle 09:41 dello stesso giorno sul sito del Comune, come il direttore responsabile del Giornale del Comune di Como, Marco Fumagalli ha alla fine dovuto ammettere -.

Ricordiamole:

  1. la VAS riguarda piani o progetti. Dov’è il piano o il progetto? Allo stato della pianificazione territoriale del comune di Como dovrebbe essere la variante del 2004. Ma quello che ci è stato illustrato è tutt’altro;
  2. la VAS non dovrebbe dirci quali sono gli effetti sull’ambiente delle scelte urbanistiche? e perchè il 99% del tempo è stato utilizzato per illustrare quello che la Regione Lombardia vuole dall’area ex S. Anna e non le conseguenze di tali progetto?
  3. è stato citato un fantomatico Piano Direttore, istituto sconosciuto alla legislazione lombarda prima che ai consiglieri comunali, che avrebbe il compito di inquadrare le future varianti. Una riflessione dell’ufficio legale del Comune sulla legittimità di una simile procedura è forse necessaria;
  4. il 31 marzo 2009 scade il termine per l’approvazione dei Piani di Governo del Territorio (articolo 25 l.r. 12/2005). Se questo non avviene, gli strumenti urbanistici vigenti perderanno di efficacia. Compreso questo. Cosa aspetta il Comune a stendere il PGT, adottarlo e a approvarlo, invece di progettare – con il beneplacito dei privati – attraverso la pianificazione di singoli pezzi di territorio e affidando a singoli episodi il futuro di questa città?
  5. l’area S.Anna è il ^tappo^ che la variante generale al Piano Regolatore del 1969 individuava per evitare che la conurbazione urbana e la convalle si fondessero nella città da 1.000.000 di abitanti del vecchio PRG. Cosa succederà facendo saltare il tappo e fondendo le due aree? Forse qualche risposta qualcuno dovrebbe darla …
  6. perchè si vuole passare da una ripartizione 40% privato / 60% pubblico ad una percentuale inversa? nessuna risposta; come nessuna risposta è stata data dall’analisi comparata tra previsione attuale e desiderata di Lombardia Infrastrutture. La VAS non dovrebbe servire a dire quale soluzione sia migliore e non cosa fare per mitigare gli effetti della scelta più impattante?
  7. perchè portare in VAS un progetto che formalmente non esiste? forse si vuole utilizzare la VAS per non avere sorprese in Consiglio comunale?

Insomma: dopo tante parole sulla VAS e sulle caratteristiche di partecipazione diffusa che la caratterizza, forse gli amministratori si aspettavano sorrisi e pacche sulla spalle da parte delle associazioni presenti, che qualcuno ha immaginato gratificate dalla convocazione. Non è stato così. E l’impressione è che non lo sarà. Insomma, ognuno farà – giustamente – la sua parte, nel rispetto delle altre. Tutti insieme, si spera, quella della città.

P.S. 1
Complimenti al Corriere di Como, che – tramite il suo articolista – dopo aver chiesto al presidente di Città Possibile di rendergli ^in chiaro^ il contenuto del suo intervento e dopo aver ottenuto l’invio di una mail in tal senso in brevissimo termine, è riuscito a confezionare il pezzo senza neppure citare non diciamo il presidente ma neppure la stessa Città Possibile. Leggere per credere: Il Corriere di Como, 15.3.08.


Santa Maria Rezzonico…ottusità o indifferenza?

Santa Maria Rezzonico…ottusità o indifferenza?

Un vigilante moderno per l’antica retorica

A Santa Maria Rezzonico, in comune di S.Siro, lungo la sponda del lago di Como, nella piazzetta/ sagrato/ svincolo viario della bella chiesa dedicata a S.Maria Assunta, a destra, c’è un piccolo angolo rimembranza con una lapide posta a ricordo dei i caduti per la Patria:

…collocata in un’edicoletta….

..

…racchiusa da due ali di siepe malconcia, delimitata da due cippi ….

… e nascosta da un vigilante molto molto impettito…

…. un magnifico palo dell’Enel!


Fon-da-men-ta-le

Fon-da-men-ta-le

Cosia….torrente di Como

Avete dato un’occhiata al sondaggio a destra della pagina?
Avete già un’idea a riguardo e quindi avete cliccato subito su una delle opzioni? No? L’invito allora è di seguirci certo su queste pagine virtuali, ma poi di andare di persona a constatare le trasformazioni che la valle del Cosia sta subendo, soprattutto nella parte più vicina alla città, magari partendo proprio dalla sua “porta d’ingresso”, il ponte di S.Martino sul Torrente Cosia.

Il nome del Cosia, certo vi è noto, però non ne avete un’immagine precisa?
Non l’avevo neanche io eppure l’avrò attraversato, de scià e de là, qualche migliaio di volte, il fatto è che “ul disgraziàa”, quando arriva in città, si nasconde. A onor del vero, lui di suo non si nasconderebbe, lo hanno nascosto i nuovi cittadini, che hanno deciso che quel valligiano non fosse più utile nè come lavanderia all’aperto, nè come fonte d’energia per gli ormai scomparsi mulini, dunque non s’intonasse più alla città, così gli hanno dato altri abiti, lo hanno coperto di cemento e bitume perchè corrispondesse meglio , secondo loro, all’estetica dei luoghi.

Non più a contatto col sole, la pioggia, il vento, si è intristito e, a poco a poco, i suoi amici lo hanno abbandonato: niente più uccelli radenti, né gamberi d’acqua dolce….. ora solo qualche ratto, e, sotto il Ponte di S. Martino, qualche temerario extracomunitario, disgraziato come lui. Temerario, perché nel frattempo, soprattutto nel tratto urbano, il torrente, è diventato una fogna.

Qualche dubbio a riguardo? No: è tutto certificato dalle puntuali analisi e da uno studio che potete trovare riassunto nel Rapporto sullo stato dell’Ambiente curato da Punto Energia Como per Agenda 21 di Como che ci dice che lo stato chimico, ecologico e quindi ambientale del Cosia, buono alla sorgente, poi sufficiente, alle soglie del comune di Como, si aggrava fino a diventare scadente e poi pessimo alla foce a lago.

Eppure, se vi inoltrate appena dopo il ponte, lungo la via Pannilani e lo seguite, su, su fino almeno a Tavernerio, rimarrete stupiti: piccole anse, emergenze geologiche, forre,interessante vegetazione riparia; a mano a mano che vi allontanerete dalla città, gli elementi naturali diventeranno più nitidi e leggibili, grazie anche alla progressiva riduzione dei tratti d’alveo cementificato. La creazione di un ambito tutelato nella valle del Cosia, seppur minima come quella configurabile attraverso la creazione di un PLIS, è quindi fondamentale anche in funzione di più puntuali azioni volte al risanamento, alla manutenzione ed alla valorizzazione anche di questo torrente, la cui storia s’intreccia continuamente con quella di Como, a partire dai depositi che le varie inondazioni hanno lasciato in convalle e che hanno contribuito a definirne la morfologia.

Per saperne di più:


PERCORSI D’ACQUA, PERCORSI DI TERRA

PERCORSI D’ACQUA, PERCORSI DI TERRA

Un percorso insolito attraverso il nostro territorio, toccando tappe a volte evocatrici, inaspettate, a volte…invisibili! Sono i lavatoi di Como, suggestivi esempi di architettura “d’acqua e di pietra” che ancora oggi consentono piacevoli soste all’ombra delle loro tettoie o della loro memoria; che esistano ancora o che abbiano subito danneggiamenti e addirittura demolizioni, essi sono gli importantissimi nodi di una rete di percorsi tutti da scoprire!

Percorsi d’acqua…quelli da cui i lavatoi erano o sono alimentati;
e percorsi di terra…che potrete seguire fra un lavatoio e l’altro, e non solo!


Il Parco della Valle del Cosia

Il Parco della Valle del Cosia

­_ Stampa Città Possibile

Il Consiglio di Circoscrizione di Camnago Volta, all’unanimità, ha deliberato un documento che invita l’Amministrazione comunale ad attivare «senza indugio» le procedure per l’istituzione di un Parco locale di interesse sovracomunale della Valle del Cosia («è il cosiddetto Plis, previsto dalla normativa regionale sulle aree protette», spiega la presidente Franca Ronchetti), dalle sorgenti alla città, coinvolgendo i Comuni di Tavernerio, Albese con Cassano ed Albavilla, in cui scorre il primo tratto del torrente Cosia / La Provincia, 5 marzo 2008


«Trasformiamo la valle del Cosia in un parco»

«Trasformiamo la valle del Cosia in un parco»

Ieri cento comaschi sulle tracce della tranvia per Erba inaugurata un secolo fa. «Nella entrante settimana la società elettrica Volta incomincerà la posa dei binari per la costruenda tranvia per Erba». È il 13 maggio 1911, le pagine de «La Provincia» annunciano l’inizio dei lavori per la realizzazione della linea tranviaria Como-Erba-Lecco. Ieri, dopo quasi un secolo, oltre cento comaschi ne hanno riscoperto il primo tratto. Quattro passi per sostenere un progetto: la creazione di un parco sovracomunale nella valle del Cosia, dalla sorgente fino alla città.

Logo Acrobat: indica che il documento è in formato PDF La Provincia, 3 marzo 2008 (file type pdf, 120 KB)

Da: Rassegna stampa della Città Possibile