Auto-mobili?

Auto-mobili? Mobilità (come diritto di tutti a muoversi), immobilità/incapacità (di chi ci amministra ad affrontare con serietà e coraggio il problema) . Giochi di parole sul tema del giorno: auto, parcheggi, aria irrespirabile e raccolta di firme di cittadini inferociti. A questi ultimi, e ovviamente ai nostri amministratori, consiglio di leggere “La mucca puzza, l’auto puzza e inquina” di Guido Viale, dal Manifesto, da cui traggo questo pezzo:

La vera alternativa allo stato di cose esistente consiste nel dichiarare «area protetta» il bene pubblico rappresentato dalle strade urbane, e di sottoporle a vincoli rigorosi che garantiscano la salvaguardia delle sue funzioni più proprie; così come l’istituzione di aree protette (i parchi) affronta e risolve il problema della salvaguardia dei beni naturalistici assai meglio di quanto abbiano fatto le enclosures: sia dal punto di vista del valore – non solo ambientale, ma anche economico – delle risorse, che, ovviamente, da quello dell’equità. Dichiarare le strade urbane area protetta significa vietarle al traffico privato: cioè a tutti quei veicoli che non svolgono un servizio pubblico o di pubblica utilità: caratteristiche, queste, che vanno valutate e negoziate in modo mirato, caso per caso, e che possono variare nel tempo e a seconda delle circostanze; una valutazione e una negoziazione che rientrano tra i compiti di assoluta priorità delle autorità che hanno in carico la gestione del territorio.

Leggetelo tutto, ne vale la pena.

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