Sotto il cielo stellato di Como
Mentre il dormitorio continua a rimaner chiuso d’estate, l’albergo “à la belle étoile” è quella del sindaco-sceriffo.
Chissà se i clochards che stazionano sotto al Broletto- con grande indignazione dei nuovi curatori d’immagine della città, hanno letto l’articolo de La Provincia di Como del 10 agosto che ci informa riguardo alle pensate agostane del sindaco della nostra città!
Forse un tam- tam informale li ha avvertiti che S. B. ( toh il destino! : le stesse iniziali del nostro premier!) grazie al decreto Maroni ha tirato fuori dal guardaroba il costume che teneva pronto da tempo, un must evergreen, quello da sindaco-sceriffo e che ora può finalmente indossare senza vergogna ed è quindi pronto ad emettere un’ordinanza anti-clochards, che, impunemente senza neanche pagare tassa di soggiorno, bivaccano in centro.
Sempre La Provincia, nell’edizione del 9 agosto, dava conto delle proteste di alcuni negozianti che si lamentano del brutto spettacolo offerto dalla loro indecorosa presenza e ne chiedono l’allontanamento, perchè altrimenti i turisti “non possono neanche fare una bella foto al Duomo”. Ma altri operatori commerciali presenti in Piazza del Duomo, a dimostrazione di quanto la modernità non permetta più di dare affrettate etichette a determinate categorie sociali, sono più comprensivi, come dimostrano le parole pacate espresse da uno di loro e qui riprese dall’articolo citato:
“Un altro commerciante che lavora con la “Como che conta” è Marco Cassina, titolare del negozio di abbigliamento “PeterCi”. Ma anche lui evita le crociate: «Vediamo un po’ di movimento, ma problemi particolari non ne abbiamo avuti». Anzi, dal suo osservatorio privilegiato non si astiene da una critica imprevista: «Se devo dirla tutta noto uno zelo quasi eccessivo nei confronti di chi non dà fastidio e poi non interviene nessuno quando imperversano i vandali. Quelli veri. Un esempio? Sono arrivati, come ogni anno, due suonatori di strada che girano l’Italia con lo xilofono. Due bravi musicisti, che non creavano alcun disturbo. Bene, nemmeno cinque minuti e i vigili li hanno cacciati via. (E. F.)”
Per chi fosse interessato a come Como affronta l’emarginazione, ecco la “questione clochards” nella versione invernale
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