Referendum a Como: che fare?
Comunicato stampa dell’Associazione Noerus, A.R.C.I. Como
Il prossimo weekend vedrà a Como non solo tre referendum nazionali sul sistema elettorale, ma anche due comunali su temi sociali particolarmente importanti. Votando sì al primo referendum comunale si chiede di mantenere nel sito dell’ex Ospedale Sant’Anna – per almeno il 60% della sua estensione – servizi socio-assistenziali per tutti i cittadini. Il secondo referendum chiede invece che un dormitorio comunale venga tenuto aperto tutto l’anno (e non solo quando ormai il freddo è talmente rigido da causare la morte di senzatetto, come avvenuto quest’inverno). Naturalmente ciò potrebbe essere realizzato proprio un una parte dell’ex Sant’Anna. Crediamo che sia importante andare a votare sì a questi due referendum per impedire che a Como si continui a pensare solo a vendere, costruire e “trafficare” e per far sì che ogni persona – a partire da chi non può permettersi nemmeno un alloggio – possa usufruire di servizi vitali, come l’assistenza sociale e sanitaria. I referendum comunali avranno validità solo se si raggiunge almeno il 40% dei votanti (e ce la possiamo fare!), dopo di che conta naturalmente la percentuale prevalente – tra voti “sì” e “no”. Chiaramente è anche possibile recarsi alle urne e accettare solo alcune schede elettorali, per esempio rifiutando quelle dei referendum nazionali (per manifestare l’intenzione di astenervisi) e accettando solo le due comunali – o altre possibili combinazioni. E speriamo che la città di Como possa dare un’impressione diversa da quella di voler sopprimere ogni “essere non utile” (apparentemente): da uno splendido cedro secolare a un povero senzatetto che dorme per strada …
Riccardo Lisi
Associazione Noerus
A.R.C.I. Como
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