2011
Nuova vita per i vecchi lavatoi «Punti informativi e di ristoro»
«Sei bombolette di vernice spray, una lattina di coca-cola e una di chinotto, galleggiano nelle due grandi vasche dove un tempo le donne risciacquavano i panni. Siamo al lavatoio di via Mincio a Civiglio, divenuto terra di conquista dei graffitari, sempre pronti a scovare, e a riutilizzare alla loro maniera, il patrimonio edilizio dismesso di questa città. Qualcuno si è anche divertito a prendere a sassate i vetri. Mentre il tetto viene giù da solo. Un vero peccato, considerando che «la tipologia di questo lavatoio appare come la più interessante fra quelle ancora esistenti», come sottolineava Lorenzo Marazzi nel suo libro Lavandaie e lavatoi a Como, pubblicato dalla Famiglia comasca nel 2008. A pochi giorni dal referendum sull’acqua, un’altra associazione che da qualche anno si è presa a cuore la sorte di questi storici manufatti, La Città Possibile, torna a sollecitare il recupero almeno di quelli più importanti. A cominciare da via Mincio a Civiglio».
Continua a leggere:
– La Provincia, 9 giugno 2011
Il canyon di Como chiuso da una frana
«Anche Como ha il suo canyon. O meglio, lo avrebbe. Peccato che sia di difficile accesso già in questa stagione, a causa di numerosi alberi caduti e persino di una frana che ha interrotto il percorso a metà. E che tra qualche settimana, complice la crescita incontrollata della vegetazione, diventerà pressoché impenetrabile. Stiamo parlando del tratto alto del torrente Cosia, cui si accede da un sentiero sul lato destro della chiesetta di San Francesco in Ravanera a Camnago Volta. Qui comincia una passeggiata lunga un paio di chilometri, che si sviluppa per la gran parte in territorio del contiguo comune di Tavernerio. I passi sono accompagnati dal gorgoglio dell’acqua, che si lancia in numerose cascatelle e che ha scavato gole profonde fino a venti metri. Una compagnia suggestiva, soprattutto per chi il Cosia è abituato a considerarlo un fiume interrato (sotto la tangenziale), spesso maleodorante (lo sbocco a lago) e mal frequentato (dalle pantegane, che ogni tanto si vedono correre lungo gli argini in via Pannilani). E invece la Valle del Cosia, dalla sorgente sul Monte Bolettone, in territorio di Albavilla, fino a Camnago Volta, passando per Albese e Tavernerio, è ancora vitale. Non per niente dal 1997 un’associazione, La Città possibile, si sta battendo affinché sia riconosciuta e tutelata come Parco locale di interesse sovracomunale (Plis)».
– La Provincia, 5 aprile 2011