“Non voglio entrare nel merito”: l’assessore Caradonna sul problema SUV
Caradonna, l’assessore alla mobilità di Como che risiede a Brunate e gira in Vespa e A2, si scaglia contro l’ordinanza del Sindaco di Brunate. «Lo stop ai Suv? Un boomerang. Basta crociate inutili»
Riportiamo il testo dell’intervista all’assessore al Comune di Como, Caradonna, pubblicata su La Provincia del 2 dicembre 2007, a proposito dell’ordinanza del Sindaco di Brunate che vieta l’accesso alle vie storiche della cittadina ai SUV.
«L’ordinanza antisuv? Una guerra santa che potrebbe costare molto cara all’amministrazione». Fulvio Caradonna, assessore comunale alla mobilità di Como, risiede a Brunate, il borgo che, dal primo marzo prossimo, metterà al bando i gipponi. Lui non guida né un suv, né bolidi di dimensioni ingombranti: «Per carità, non parlo per partito preso. Ho una piccola audi a2. Anche d’inverno giro sempre in Vespa. E quando sono in auto, non sono mai stato intralciato dai suv. La domenica il traffico aumenta, certo, ma basta aver pazienza». Caradonna è categorico sul no all’ordinanza. Per Como, città su cui è competente, esclude misure analoghe: «Per un semplice motivo. Tecnicamente, il provvedimento è originale. Sulla mole degli automezzi, il codice della strada prevede solo limiti di carico e di sagoma, ovvero di larghezza e lunghezza. tutto il resto è invenzione. Diametro delle ruote, calcolo della loro altezza? Per simili restrizioni ex novo – continua l’assessore – i multati potranno fare ricorso. che poi il comune lo vinca in tribunale è tutt’altro che scontato. e allora, chi pagherà?» Il politico di Brunate non grida alla mossa a effetto per rimpinguare le casse comunali o per ottenere visibilità nella Provincia: «Non voglio entrare nel merito delle scelte di altri amministratori locali“. “Né credo sia questo il punto. piuttosto» si sbilancia Caradonna, «questa mi sembra guerra di principio fine a se stessa. Il che, tra individui, può essere condivisibile. talvolta ammirevole. Ma, da politico, piccolezza per piccolezza cercherei il compromesso, non certo l’esasperazione». Per l’assessore alla mobilità, che milita nelle fila di AN, l’ordinanza di Brunate è, nell’ordine,«inutile: porterà solo a una manciata di pass negati». Secondo, «inapplicabile: pensiamo alle acrobazie di calcolo per stabilire il diametro delle ruote». Infine, «scivolosa: contestando le multe, il provvedimento potrebbe rivelarsi un controproducente boomerang. Ma quale buon senso…», stigmatizza Caradonna alludendo al commento del sindaco Darko Pandakovic sulle recenti polemiche innescate dalla decisione della sua giunta. «Altro che suv, Brunate ha problemi di ben altro genere – chiosa l’assessore – questa ordinanza peserà sulle attività commerciali, soprattutto sabato e domenica, quando il borgo si popola di villeggianti che trascorrono il week-end nelle loro baite. Se poi vogliamo metterla sul piano ambientale, i suv sono mezzi che inquinano molto meno di altre auto. Per promuovere davvero il turismo a Brunate e tutelare la natura, incentiviamo l’uso della funicolare per i turisti. Ecco un messaggio davvero ecologico, ma non devo essere io a pronunciarlo. Parlo come residente, ovviamente», retrocede Caradonna. A Como l’assessore alla mobilità, «ad esempio anche nella stessa via per brunate», ha introdotto «vincoli sacrosanti e inappellabili contro il carico eccessivo di veicoli, nei tratti di strada a rischio cedimento, e sulla sagoma delle autovetture, nelle carreggiate strette per il loro passaggio». Tali autorizzazioni, precisa Caradonna, «vengono rilasciate di volta in volta dai nostri uffici ai mezzi pesanti. Chiudere il centro di Como ai suv significherebbe morire per la cittadina.” “Non ho alcuna intenzione di creare problemi dal nulla. Le normative vigenti – chiude l’assessore alla mobilità – bastano e avanzano. Stiamo bene così».
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