Concessioni edilizie e Ici: una manna dal cielo per i Comuni italiani.
Secondo un rapporto della associazione artigiani e piccole imprese di Mestre (CGIA), concessioni edilizie e Ici, sono diventate una vera e propria manna dal cielo per i Comuni italiani. Una “provvidenza” che arriva a rappresentare il 18 % delle loro entrate. Come spiega Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre
per molti sindaci l’espansione edilizia costituisce una fonte di gettito importante per mantenere in equilibrio i bilanci comunali. Più case, più capannoni e più centri commerciali si traducono in Ici e in oneri di urbanizzazione che spesso consentono di dare respiro alle casse comunali.
Se la media nazionale è del 18% delle entrate dei Comuni capoluogo, spiccano i risultati di Ravenna che presenta un’incidenza di Ici e concessioni edilizie pari al 35,4 % del gettito comunale e Cesena con un’incidenza del 32,3 %. Nelle primissime posizioni Como e Lecco, rispettivamente con il 26,6% e il 31,4%. Se il dato sta a significare che l’ottica ordinaria del recupero delle risorse è quella straordinaria e questa si attua attraverso la valorizzazione della rendita fondiaria, come è possibile credere agli amministratori locali quando parlano di tutela del territorio e di sensibilità verso un minor consumo territoriale? In questi anni Londra ha aumentato i suoi abitanti senza espandersi di un solo metro quadrato, nel 1998 la Germania ha fissato in 30 ettari al giorno la soglia massima di consumo del territorio, pari a quasi 11.000 ettari l’anno. Mentre noi si viaggia allegramente nell’ordine di 244.000 (duecentoquarantaquattromila) ettari all’anno, abbiamo provato a digitare la stringa “consumo del territorio” o “consumo territorio” nel motore di ricerca del sito del Comune di Como …
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