Rebbio dice la sua, ma lo fa mediante un percorso partecipato

Rebbio dice la sua, ma lo fa mediante un percorso partecipato
La Città Possibile Como ha sottoscritto LE PROPOSTE DI QUARTIERE ALLA VARIANTE AL PGT
L’anno scorso in occasione dell’adozione del vigente PGT nacque il Gruppo Spontaneo di Cittadini “Quale Futuro per Rebbio” che avviò un percorso partecipato e condiviso di dialogo in materia di territorio e le osservazioni da loro presentate in detta occasione furono tutte accolte o parzialmente accolte dal Consiglio.
Con l’apertura del periodo di consultazione relativo alla Variante al P.G.T. di Como, il “Gruppo” ha elaborato tre contributi che sono stati ufficialmente presentati al protocollo comunale lunedì 10 marzo.
I suddetti contributi riguardano: l’impostazione generale del Piano dei Servizi, l’Housing Sociale ed il Comparto“ex Trevitex” (misure ed opere compensative per i quartieri di Rebbio e Camerlata).
In occasione della Variante il “Gruppo” ha allargato il proprio dialogo alle Associazioni che operano sul territorio; durante questi tavoli di lavoro sono state analizzate le esigenze del quartiere e sviluppati i sopra detti contributi sottoscritti da molti cittadini e da 16 associazioni e realtà del territorio ( U.S. Alebbio, Anteas Servizi, Ass. Noi ritrovo Parrocchiale, corpo musicale di Rebbio, S.P.I. CGIL, ANVUP Ass. Naz. Vigili Urbani in Pensione, Parrocchia San Martino di Rebbio, Agesci Gruppo Como 45, CRAL Fondazione Ca’ D’Industria, La Città Possibile Como, Scuola Materna di Rebbio, Associazione L’Isola che C’è, Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Onlus, Coop sociale Lotta contro l’emarginazione ONLUS, associazione Play on the Lake ).
Il contributo maggiormente dibattuto è quello che tratta “dell’ambito Ex Trevitex”di prossima definizione; il Gruppo chiede che le entrate derivanti dall’operazione siano totalmente rinvestite nei quartieri interessati da questo grosso intervento in opere di riqualificazione e compensazione ambientale (opere maggiori e minori) realizzate direttamente dal privato senza passaggio dal bilancio comunale per evitare di incappare nelle ristrettezze dettate dal patto di stabilità.
Le opere richieste sono relative alla riqualificazione della viabilità, dei percorsi pedonali, delle aree a verde e della manutenzione in genere delle strutture esistenti e maggiormente utilizzate dalla comunità.
Poco sentita è l’esigenza di recupero della palazzina antistante la nuova struttura commerciale che (pur riconoscendone la valenza simbolica), se acquisita dal Comune comporterebbe un ingente ed ingiustificato impegno economico per la sua ristrutturazione a scapito delle opere precedentemente citate e sicuramente più importanti per la rinascita dei quartieri.
Considerato che l’efficacia degli interventi proposti è strettamente subordinato alle specifiche scelte progettuali si chiede che l’approvazione dei relativi progetti sia preceduta da un percorso partecipativo che coinvolga il Gruppo ed in generale i quartieri interessati.
Il contributo riguardante l’Housing sociale suggerisce, prendendo spunto da iniziative italiane ed europee già attive, di utilizzare l’invenduto o sfitto derivante dall’edilizia privata per soddisfare le richieste di edilizia economica e popolare o convenzionata attraverso bandi promossi dal Comune che facciano incontrare domanda e offerta.
Il contributo sul Piano dei Servizi relativo al quartiere di Rebbio, partendo da un’analisi delle stesso e sottolineandone le tante criticità e carenze, propone un programma di rielaborazione dello stesso sintetizzabile nei seguenti punti:
  1. Analisi puntuale della situazione esistente e la correzione degli errori materiali;
  2. Pianificazione e riqualificazione del verde;
  3. Progettazione della viabilità che consenta la ricucitura del quartiere;
  4. Pianificazione della mobilità dolce che favorisca la circolazione ciclopedonale;
  5. Manutenzione delle Scuole e di altre Strutture Pubbliche;
  6. Reinvestimento degli oneri nei servizi;
  7. Quantificazione della spesa;
  8. Approfondimento progettuale dei servizi all’interno delle aree di trasformazione;
 

Via Giussani: la metà basta! …è dal 1997 che lo si dice! Lo si scrive ed ora lo si riscrive

Via Giussani: la metà basta! …è dal 1997 che lo si dice! Lo si scrive ed ora lo si riscrive

Cogliamo l’occasione dell’articolo apparso sul quotidiano La Provincia di Como del 9 ottobre 2013 per riprendere questo argomento e ricordare quanto è attuale la proposta fatta nel lontano 1997 per ridurre le velocità della via A. Giussani a Rebbio e renderla quindi più fruibile anche agli utenti deboli della strada (pedoni, biciclette, ..).
Gli interventi proposto sono i tipici interventi previsti dalla cosidetta “moderazione del traffico”:
1: restringimento della carreggiata da 11 metri a 5,50 metri con la possibilità di ricavare ai lati, dei parcheggi, degli spazi per le bici, per i pedoni, per gli alberi
2: realizzazione di passaggi pedonali rialzati per consentire l’attraversamento sicuro ricucendo così il quartiere, ora diviso in due dalla stessa strada
3: istituzione della “zona 30” nella quale tutti gli utenti della strada convivono senza esser pericolosi l’uno per l’altro.

gli esperimenti fatti:
un’altra proposta più recente è la valorizzazione degli spazi verdi esistenti, utilizzandoli quali percorsi ciclopedonali protetti per collegare la maggior parte dei luoghi attrattivi del quartiere di Rebbio, il cosidetto “Polmone Verde di Rebbio”:
Queste idee sono state riproposte dal quartiere nell’ambito delle osservazioni al nuovo PGT (piano di governo del territorio), sottoscritte da moltissimi residenti e parzialmente accolte dal Comune.

laFINOvia – incontro pubblico il 4 ottobre 2013 ore 21

laFINOvia – incontro pubblico il 4 ottobre 2013 ore 21

il Comitato
LIBERA FINO MORNASCO DAL TRAFFICO
in collaborazione con l’associazione LA CITTA’ POSSIBILE
con il patrocinio del Comune di Fino Mornasco
organizza un incontro pubblico

La FINOvia, 
un possibile futuro per via Garibaldi e per il paese
 
Venerdì 4 ottobre 2013, ore 21
presso la Sala Ottagono del Parco Comunale
 
 

dal Corriere di Como di domenica 06 ottobre 2013:
Il centro di Fino Mornasco assediato da auto e smog. «La “Finovia” è la soluzione»

Trentamila veicoli al giorno attraversano il centro di Fino Mornasco e percorrono via Garibaldi a passo d’uomo. Queste sono le ragioni che hanno spinto il comitato “Libera Fino Mornasco dal traffico” a organizzare una raccolta di quasi 2mila firme per portare all’attenzione degli amministratori regionali la situazione viabilistica finese, considerata «non più sostenibile» dalla maggior parte dei residenti. Venerdì sera, nella sala Ottagono del Comune, il comitato promotore, presieduto da Valerio Pasca e Roberto Fornasiero, ha invitato la cittadinanza a conoscere il progetto “LaFINOvia”, realizzato nel 2007 dall’Associazione “La città possibile Como”. Presente anche il sindaco, Giuseppe Napoli, che ha voluto patrocinare l’incontro pubblico perché convinto che «la cittadinanza, in tutte le sue componenti, debba far sentire la sua voce. Questo progetto non è un’utopia», ha ribadito il primo cittadino riferendosi allo studio di fattibilità disegnato dai tecnici dell’associazione comasca.
Da aprile 2012, il livello di ossido di azoto ha superato i 53 mg/m2, quando il limite imposto dalla legge è 40 mg/m2. Gli architetti di “La città possibile” hanno pensato di costruire una porta a Nord dell’ingresso della via, ridimensionare lo spazio destinato alle auto e ampliare quello per il passaggio delle persone e dei cicli, abbellire l’area con alberi e aiuole, realizzare due rotatorie, una in piazza della Tessitura e un’altra in piazza Odescalchi, e infine fissare il limite di velocità a 30 km/h su tutta la via.
Questi interventi, a detta del comitato e dell’associazione, dovrebbero distogliere gli automobilisti di passaggio dal percorrere via Garibaldi, preferendo la più veloce tangenziale che inizia a Portichetto e arriva a Vertemate con Minoprio. L’ostacolo alla realizzazione del progetto è costituito dalla proprietà della strada, che dopo il declassamento subito nel 2006 è passata alla Provincia. Quest’ultima ha chiesto al Comune di Fino di sobbarcarsi gli oneri, circa 3 milioni di euro, per portare a termine il tratto mancante della tangenziale, tra via Adda e via Mulini, in territorio finese. L’amministrazione sta negoziando con la Regione perché nel bilancio del prossimo anno vi siano anche le spese per il completamento della strada che consentirà ai residenti di riappropriarsi del centro.

da La Provincia di Como di domenica 6 ottobre 2013:

 




Una questione di civiltà (a proposito dell’estensione della ZTL a Como)

C’è un vizio di fondo nella polemica sull’estensione della Zona a Traffico Limitato prevista a Como, in convalle: la convinzione diffusa, e l’obiezione comune che ne nasce, è che tutto debba essere raggiungibile in auto, il centro città, i negozi, i servizi pubblici, le bellezze naturali e architettoniche, e le abitazioni. In realtà solo per queste ultime è importante garantire la possibilità di parcheggiare l’auto almeno nelle vicinanze di casa. Tutto il resto, soprattutto in una città piccola e percorribile anche a piedi in lungo e in largo come Como, è raggiungibile con altri mezzi, i piedi innanzitutto, la bicicletta, i mezzi pubblici.
Mobilitàè la parola che esprime da sempre il bisogno e il diritto dell’uomo di spostarsi in libertà, con facilità e sicurezza, sia in città che fuori, per il lavoro, per la scuola, per lo svago, e lo sviluppo della motorizzazione privata ha permesso, a lungo, di soddisfare questo bisogno dell’individuo e ne ha fortemente incrementato gli spostamenti. Da qualche tempo però si è verificata un’inversione di tendenza: infatti, a causa dell’eccesso di auto, oggi risulta seriamente compromessa la stessa mobilità individuale, in particolar modo quella dei cosiddetti ‘utenti deboli’, i bambini , gli anziani, i disabili e in ogni caso chi non è giovane, forte e sano. E’ compromesso uno dei diritti fondamentali della persona,così come enunciato dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Nizza 7.12.2000), ovvero: Il diritto a muoversi secondo necessità,che deve essere garantito a tutti.
Ma è compromesso anche il diritto alla salute, per l’inquinamento, gli incidenti, lo stress, la solitudine.
 
A Como ne sappiamo qualcosa, in termini di congestione del traffico, di spazio rubato, di aria irrespirabile. Ma ci sono soluzioni possibili, fra l’altro già previste dal Piano del Traffico del 2001 (!). Fra queste l’estensione graduale delle ZTL, delle zone Pedonali, delle Zone 30, e non solo in centro o in convalle ma anche nei quartieri periferici.
 
Gli obiettivi del progetto di cui si discute sono chiari e imprescindibili:
  • Risolvere il problema della sosta dei residenti e aumentare la sosta a rotazione
  • Riqualificare gli spazi centrali, vie e piazze
  • Ridurre il traffico di auto e quindi l’inquinamento e il rumore
  • Migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti
Non vi sembra che una città resa più vivibile dal raggiungimento di questi obiettivi non possa garantire un modo più gradevole di spostarsi, più vivacità e meno stress, e in fondo una migliore qualità di vita?
E questo avverrà per tutte le attività che si svolgono in città, dal lavoro, al tempo libero, allo shopping (o vogliamo che il cliente entri in auto nel negozio?).
 
In tutta Europa queste politiche per la mobilità e la sosta da oltre 40 anni hanno dato risultati eccezionali sia in termini di sicurezza che di qualità degli spazi.
Opportuno ricordare, per sfatare alcuni timori legati alla perdita di posti di lavoro nelle attività commerciali, che i risultati positivi inevitabilmente e conseguentemente si riscontrano anche nel piacere di fare shopping in centri dove è piacevole e sicuro muoversi. Basti riflettere su una semplice cosa: quando qualcuno di noi si reca in un una città preferisce passeggiare e fare shopping lungo il marciapiede di una strada trafficata oppure cerca il classico cartello blu che indica l’area pedonale?
 
Vogliamo continuare a discutere, vogliamo continuare a rimandare queste scelte, vogliamo rimanere indietro? Noi diciamo di no perché “il grado di civiltà di una città si misura dalla qualità degli spazi collettivi che offre”  (Maurice Cerasi), e vorremmo che Como diventasse finalmente una città civile e accogliente, una città per tutti.
 
Alberto Bracchi, Giuseppe Reynaud, Marco Ponte, Cesara Pavone, Danilo Lillia, Igor Fasola, Cecilia Rusconi

 

La Città Possibile – Como 27 maggio 2013

Domenica 5 maggio “TUTTI AL PARCO” …Negretti di Rebbio

Domenica 5 maggio “TUTTI AL PARCO” …Negretti di Rebbio

TUTTI AL PARCO
FESTA DI PRIMAVERA
Domenica 05 maggio 2013
a Rebbio (parco Negretti) dalle ore 12.00
c/o area antistante il centro “L’OASI”

alle 12,00 Pic-nic al parco:  ciascuno si porterà del cibo. Saranno disponibili con offerta salamelle, bibite, torte e zucchero filato.

dalle 14,00 Inzio delle attività:
– torneo di carte (scala40)
– torneo di calcio
– giochi ed attività per bambini
– gincana con le bici
– torneo di volley
– giro in bici per Rebbio alla scoperta del bello del nostro quartiereparco Negretti – chiesa parrocchiale di s. Martino – piazza Camerlata – ex sanatorio “G.B. Grassi” – area detta “ex Trevitex” – liceo scientifico “P. Giovio” – villa per un floricoltore progettata dall’architetto G. Terragni – ritorno al Parco Negretti

GIORNATA ORGANIZZATA DAI GRUPPI E DALLE ASSOCIAZIONI DEL QUARTIERE


IO PEDALO. E TU?

 

Martedì 7 maggio
IO PEDALO. E TU?
Lascia l’auto in garage e prendi la bici!
Pedaliamo insieme dal Tempio Voltiano a Porta Torre
Ritrovo ore 18:00 al Tempio Voltiano
con
Parada par Tücc http://www.paradapartucc.it
Associazione Territori Natura e Arte http://associazioneterritori.wordpress.com
e la partecipazione di Filippa Lagerbäck (Che tempo che fa)
Tutti in bici. Per una mobilità più sostenibile!
Al termine della biciclettata
Filippa Lagerbäckautrice del libro IO PEDALO. E TU?incontra il pubblico in libreria Feltrinelli Como, in via Cesare Cantù n.17
con Francesca Guido di CiaoComo e La Provincia
Vi aspettiamo!

Parco della Valle del Cosia: costituito il gruppo di lavoro

Parco della Valle del Cosia: costituito il gruppo di lavoro
Primi passi verso la costituzione del parco locale della valle del Cosia: nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra politici e funzionari dei Comuni interessati e dell’amministrazione provinciale, che ha dato il via all’iter.
Entro un mese dovrà essere definito il perimetro del futuro parco e le forme di gestione. 
L’area interesserà quattro Comuni (Como, Tavernerio, Albese con Cassano e Albavilla): in totale si tratta di 187 ettari di aree verdi, 12 chilometri di sentieri e 8 chilometri di corsi d’acqua, lungo l’alveo del Cosia.
 
tratto dal notiziario ufficiale del Comune di Como (link): 
Mercoledì 13 marzo 2013, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Como Lorenzo Spallino e il dirigente dell’area Governo del Territorio, l’architetto Giuseppe Cosenza, hanno incontrato presso la Provincia di Como il dottor Antonio Endrizzi e il dottor Marco Cantini, funzionari del settore Territorio dell’amministrazione provinciale. Sul tavolo il riconoscimento da parte di Villa Saporiti e la conseguente istituzione del Plis della Valle del Cosia, ossia del parco locale di interesse sovracomunale in corrispondenza della valle del torrente Cosia. All’incontro erano presenti anche il sindaco di Albese, Alberto Gaffuri e il dottor Giacomo Tettamanti e l’architetto Antonio Luongo per il comune di Tavernerio. Tutti d’accordo di procedere con l’istituzione del Plis, è stato costituito un gruppo di lavoro che entro un mese predisporrà la documentazione riguardante il perimetro, la forma di gestione e gli obiettivi per la valorizzazione del parco. Assente per precedenti impegni, il comune di Albavilla ha assicurato la partecipazione al gruppo di lavoro. La valle del Cosia, percorsa dall’omonimo torrente, comprende 187 ettari di aree verdi, 12 chilometri di sentieri e 8 chilometri di corsi d’acqua e vanta notevole pregio a livello paesaggistico, naturalistico, geologico, storico e culturale. La sua porzione più prossima alla città di Como confina direttamente con il Comune di Tavernerio, ente con il quale lo scorso 12 gennaio è stata siglata una lettera di intenti finalizzata appunto all’istituzione del Plis. Tra i principali promotori del Parco figura l’associazione La Città Possibile, da anni impegnata nella valorizzazione e promozione della valle, nel recupero della linea del tram come percorso ciclopedonale e nella realizzazione del Ponte dei Bottini (ultimato nel 2002). “Con l’incontro di questa mattina – spiega Spallino – è stato istituito un tavolo di lavoro che porterà alla formalizzazione della richiesta da sottoporre all’amministrazione provinciale, l’ente che, per legge, è chiamato a deliberare l’istituzione del PLIS. Stiamo lavorando tutti nella stessa direzione e adesso è  davvero venuto il momento di passare dalle parole ai fatti”.


 


Interventi a favore della mobilità delle persone non vedenti ed ipovedenti

Nel corso della seduta del 11.03.2013, il consiglio comunale di Como ha discusso e approvato alcune mozioni consiliari, tra le quali quella in oggetto. (31 voti favorevoli, 1 astenuto: praticamente all’unanimità!) presentata dai consiglieri Mario Molteni (Per Como), Laura Bordoli (gruppo Misto), Anna Veronelli (Pdl), Gioacchino Favara (Pd), Sergio Gaddi (Pdl), Vito De Feudis (Pd). 
Il Consiglio Comunale (tutto) ha dato dimostrazione di essere sensibile ed attento ad alcune problematiche, facendo prevalere il buon senso alle vecchie logiche di parte o di partito. Maggioranza e minoranza unite per il “bene comune”.  
Continuate così e naturalmente Grazie da tutte le persone non vedenti ed ipovedenti che conosciamo!

Il provvedimento, emendato, impegna il sindaco e la giunta a ricercare ed attuare accorgimenti utili a facilitare la mobilità delle persone non vedenti ed ipovedenti in particolare prevedendo una costante manutenzione delle strisce pedonali, richiamando al rispetto degli orari per il deposito dei sacchi neri e viola sui marciapiedi, sensibilizzando i cittadini ad evitare di parcheggiare sui marciapiedi (auto, moto e biciclette). Il provvedimento suggerisce, inoltre, di evidenziare con colori di contrasto, le estremità dei paletti dissuasori della sosta, il cambio repentino di quota o i dislivelli (scalinate); ad inserire segnalazioni percepibili dal bastone bianco (pavimentazione ruvida, acciottolato o percorsi tattilo-plantari) in prossimità degli scivoli; l’installazione di avvisatori acustici su tutti i semafori pedonali (attualmente circa 20 su 80 impianti); di promuovere sui trasporti pubblici l’installazione di segnalatori acustici all’esterno per l’indicazione della linea e della direzione e all’interno per le fermate; a valutare  l’installazione nelle rotatorie, laddove richiesto, di semafori acustici posti su ciascun braccio stradale che vi confluisce; a segnalare i semafori con il posizionamento sulla pavimentazione delle apposite strisce di canaletti in gomma. Il provvedimento suggerisce, inoltre, di promuovere la diffusione di dispositivi vocali in sostituzione dei cosidetti Sportelli Tagliacode; a prevedere che nella progettazione delle opere pubbliche che possono influenzarne la mobilità, venga garantita la partecipazione e acquisito il parere di un referente/esponente della Fand (Federazione nazionale dei disabili), a promuovere la realizzazione di una convenzione con l’associazione di categoria per ottenere dei voucher Taxi.


Per visualizzare il testo completo della mozione clicca quì