Rebbio dice la sua, ma lo fa mediante un percorso partecipato

Rebbio dice la sua, ma lo fa mediante un percorso partecipato
La Città Possibile Como ha sottoscritto LE PROPOSTE DI QUARTIERE ALLA VARIANTE AL PGT
L’anno scorso in occasione dell’adozione del vigente PGT nacque il Gruppo Spontaneo di Cittadini “Quale Futuro per Rebbio” che avviò un percorso partecipato e condiviso di dialogo in materia di territorio e le osservazioni da loro presentate in detta occasione furono tutte accolte o parzialmente accolte dal Consiglio.
Con l’apertura del periodo di consultazione relativo alla Variante al P.G.T. di Como, il “Gruppo” ha elaborato tre contributi che sono stati ufficialmente presentati al protocollo comunale lunedì 10 marzo.
I suddetti contributi riguardano: l’impostazione generale del Piano dei Servizi, l’Housing Sociale ed il Comparto“ex Trevitex” (misure ed opere compensative per i quartieri di Rebbio e Camerlata).
In occasione della Variante il “Gruppo” ha allargato il proprio dialogo alle Associazioni che operano sul territorio; durante questi tavoli di lavoro sono state analizzate le esigenze del quartiere e sviluppati i sopra detti contributi sottoscritti da molti cittadini e da 16 associazioni e realtà del territorio ( U.S. Alebbio, Anteas Servizi, Ass. Noi ritrovo Parrocchiale, corpo musicale di Rebbio, S.P.I. CGIL, ANVUP Ass. Naz. Vigili Urbani in Pensione, Parrocchia San Martino di Rebbio, Agesci Gruppo Como 45, CRAL Fondazione Ca’ D’Industria, La Città Possibile Como, Scuola Materna di Rebbio, Associazione L’Isola che C’è, Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Onlus, Coop sociale Lotta contro l’emarginazione ONLUS, associazione Play on the Lake ).
Il contributo maggiormente dibattuto è quello che tratta “dell’ambito Ex Trevitex”di prossima definizione; il Gruppo chiede che le entrate derivanti dall’operazione siano totalmente rinvestite nei quartieri interessati da questo grosso intervento in opere di riqualificazione e compensazione ambientale (opere maggiori e minori) realizzate direttamente dal privato senza passaggio dal bilancio comunale per evitare di incappare nelle ristrettezze dettate dal patto di stabilità.
Le opere richieste sono relative alla riqualificazione della viabilità, dei percorsi pedonali, delle aree a verde e della manutenzione in genere delle strutture esistenti e maggiormente utilizzate dalla comunità.
Poco sentita è l’esigenza di recupero della palazzina antistante la nuova struttura commerciale che (pur riconoscendone la valenza simbolica), se acquisita dal Comune comporterebbe un ingente ed ingiustificato impegno economico per la sua ristrutturazione a scapito delle opere precedentemente citate e sicuramente più importanti per la rinascita dei quartieri.
Considerato che l’efficacia degli interventi proposti è strettamente subordinato alle specifiche scelte progettuali si chiede che l’approvazione dei relativi progetti sia preceduta da un percorso partecipativo che coinvolga il Gruppo ed in generale i quartieri interessati.
Il contributo riguardante l’Housing sociale suggerisce, prendendo spunto da iniziative italiane ed europee già attive, di utilizzare l’invenduto o sfitto derivante dall’edilizia privata per soddisfare le richieste di edilizia economica e popolare o convenzionata attraverso bandi promossi dal Comune che facciano incontrare domanda e offerta.
Il contributo sul Piano dei Servizi relativo al quartiere di Rebbio, partendo da un’analisi delle stesso e sottolineandone le tante criticità e carenze, propone un programma di rielaborazione dello stesso sintetizzabile nei seguenti punti:
  1. Analisi puntuale della situazione esistente e la correzione degli errori materiali;
  2. Pianificazione e riqualificazione del verde;
  3. Progettazione della viabilità che consenta la ricucitura del quartiere;
  4. Pianificazione della mobilità dolce che favorisca la circolazione ciclopedonale;
  5. Manutenzione delle Scuole e di altre Strutture Pubbliche;
  6. Reinvestimento degli oneri nei servizi;
  7. Quantificazione della spesa;
  8. Approfondimento progettuale dei servizi all’interno delle aree di trasformazione;
 

E’ arrivato il Documento di Piano

E’ arrivato il Documento di Piano

C’è una buona notizia e una cattiva notizia, a proposito del PGT (Piano di Governo del Territorio) di Como. La buona è che è stato caricato sul sito del Comune di Como il Documento di Piano (link). Manca il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole, ma accontentiamoci. La seconda è che sfido chiunque a capire cosa c’è dentro i 48 file che lo compongono … E pensare che c’è gente lì dentro pagata per fare questo lavoro.


I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? Un centro storico senza più cintura di castità!

I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? Un centro storico senza più cintura di castità!

“Abbiamo levato la cintura di castità al centro storico”

Se si volesse badare al sodo anzi ai soldoni, si potrebbe sintetizzare così, con questa  colorita affermazione  del Prof. Paolillo, coordinatore scientifico del nuovo PGT , la cifra  del Convegno “I Piani regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? “ svoltosi il 17 marzo, a Como presso la Sala Turca del Teatro Sociale, ma  non sarebbe corretto e farebbe torto all’esito   complessivo dell’incontro che la Confedilizia ha voluto, come detto in apertura dal suo presidente, Avv Bocchietti,   per tentare di colmare un vuoto di informazione sull’evoluzione del PGT .
Il Convegno è stato, infatti, ricco di contenuti e non poteva essere diversamente visti i relatori: Chiara Rostagno, funzionario della Soprintendenza per i  Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano già autrice di uno studio in due volumi sui Piani regolatori di Como; l’Avv. Lorenzo Spallino, docente di diritto urbanistico ed il Prof. Paolillo  ordinario di urbanistica al politecnico di Milano e,ora, gran sacerdote del redigendo PGT.
Dopo il  sindaco Stefano Bruni,  che saluta e ricorda che il PGT è uno strumento urbanistico completamente diverso dai vecchi piani regolatori, e ribadisce che questo sarà un Piano nel segno della sostenibilità, il dott. Longatti , apre ai relatori non prima però di aver posto l’accento sul fiorire in qs anni, di idee, anche singolarmente valide ( il campus universitario su tutte) ma non legate in un disegno coerente, quel disegno che ora si attende che emerga e che spieghi i principi su cui si basa il nuovo piano del governo del territorio.
Sono chiari invece, nell’esposizione della dott. Chiara Rostagno i principi che hanno mosso i precedenti piani, quelli che vanno dall’Unità d’Italia agli anni 60 del 900, giusto un secolo, su cui si sofferma e di cui traccia  la  relazione con la Storia, a partire da quello del 1864, ad unità d’Italia appena avvenuta quando anche i cittadini di Como si chiedono quali monumenti erigere in onore dei Reali, volendo essere Como una città regia sì ma con  il legittimo desiderio di configurarsi al contempo come città moderna, e scelgono, con il progetto Carminati di non erigere archi trionfali ma costruire opere utili come la nuova arteria che connetterà  due punti forti della città: il Porto, allora luogo di incontro  e scambio con l’alto lago e le regioni a Nord  e Porta Torre, la porta che volge verso  Milano.  Dopo  questo primo intervento, mentre la città incominciava ad espandersi verso oriente, con i quartieri borghesi intorno a via xx settembre, il viale della stazione, perno della viabilità futura e della città giardino che si espandeva e diventava adeguata alle nuove richieste di vivibilità,  seguirono,  opere, etiche ancor prima che estetiche, di ingegneria sanitaria, Le nuove ed aumentate richieste di vivibilità si concretizzeranno successivamente con la creazione di un parco pubblico a lago, lago che diventa, così come il nuovo verde pubblico,  luogo estetico aperto a tutti e non più solo riservato alle grandi fortune che risiedevano in villa con darsena. Il grande tema della riqualificazione interna della città continua ad essere presente   nei piani dei decenni successivi per  poi concretizzarsi pienamente, con la demolizione de la Curtesella” nel piano del ’37 vincitore del concorso per un Piano regolatore, un   momento straordinario nella storia di Como che le parole della dott. Rostagno ben rendono. “8 giovani architetti  che stravolsero il destino della città e dell’architettura  italiana: il  gruppo CM8, otto  ragazzi che si chiudono in 2 capannoni a lago e guardano con coraggio e disinvoltura la città, riservano al centro storico la cura del cesello …. Pensano una città che guarda fuori, una città nella città dentro e fuori le mura, preserva il centro storico e trova spazio per la modernità ma con contatto, la città definita per stratificazioni , una città ampia che supera i suoi confini amministrativi”.
Seguirono poi la variante del 1952 ed un  nuovo piano nel 1967 che ricalcava i  precedenti piani che si erano  presi carico della città e del suo sviluppo. Purtroppo il piano del 67 segnò una sconfitta, perché dopo un difficile travaglio venne stralciata ogni previsione per il centro storico.
La dott. Rostagno ferma a cinquant’anni fa il suo excursus sui piani regolatori di Como, troppo vicini ed attuali i successivi perché lo storico possa leggerli con il dovuto distacco.
E’ al contrario tutto incentrato sul presente, in particolare sui criteri ispiratori della L.R. 12/2005 e principi generali nella redazione dei PGT, l’intervento dell’Avv. Spallino che trovate integralmente  qui 
A sua volta, Il Prof Paolillo, non delude le attese e subito entra nella pancia del Piano, un Piano  con poco cibo perché  il Comune non ha una lira e lui ha dovuto acconciarsi a chiedere agli studiosi e ad alcuni professionisti, di cercare tra i loro saggi, e che glieli mandassero così che potessero essere inseriti come approfondimenti al Piano, un PiGTche ci ricorda, costa un terzo del costo stimato dagli ordini professionali per un lavoro  così complesso. Spiega poi che il Piano è a tutti gli effetti il Piano dell’Arch. Cosenza e che è infernale per durezza e preveggenza, ma concorda con l’Arch. sulla necessità  che il  Piano sia parsimonioso, che eviti di mettere mano alle risorse fisiche, al suo paesaggio. Ci spiega il Professore  che si è chiesto dove avrebbe potuto esercitare il proprio ludibrio … ahimè su ben poca parte del  territorio comunale, un piccolo 5% e per di più su un territorio gravato da ben 29 vincoli! Tra una digressione e l’altra, sull’urbanistica onnipotente degli ultimi quarant’anni e sulla città dispersa versus la città compatta, figlia della tradizione lombarda, il prof. Paolillo ci informa che ha dedicato ben 600 pagine alla città murata, migliaia di files, da cui ha tratto ipotesi che non può sviluppare  al momento ai presenti, ma anticipa che in città murata  sono 5previsti  gradi di “interventibilità”, ma non sono apodittici ed afferma che “ha levato la cintura di castità al centro storico” ma rifiuta che si dica che sta scardinando la città. Al contrario ogni progetto presentato dovrà avere in sé un alto grado di definizione e motivazione.
Aggiunge poi che questa città è da trasformare, rivitalizzare, incentivare, deve attrarre capitali e non essere parassita e che se questa città non avrà una reazione di orgoglio non saranno né le norme né i vincoli a far sì che ci si riesca. Fra due mesi il Piano sarà finito.
I consiglieri Saladino e Iantorno  chiedono poi ragguagli sulle periferie e lamentano lo scarso coinvolgimento della città nell’elaborazione del Piano, mentre l’ex assessore Rallo, si compiace dell’impronta liberale che avrà questo nuovo strumento ma dichiara tra il brusio dei presenti, che gli attuali consiglieri non sono in grado di approvare questo Piano perché non lo capiscono.

LA CONFERENZA DI VALUTAZIONE del RAPPORTO AMBIENTALE INTERMEDIO AL PGT DI COMO

LA CONFERENZA DI VALUTAZIONE del RAPPORTO AMBIENTALE  INTERMEDIO  AL PGT DI COMO

Venerdì 28 maggio, presso la Sala Stemmi del Comune di Como, si é svolta la Conferenza di valutazione del Rapporto Ambientale relativa alla VAS del PGT e volta ad acquisire i pareri, le valutazioni ed i contributi di Enti ed Associazioni interessati a vario titolo al procedimento amministrativo in atto. Erano presenti:

Comune di Chiasso, Confindustria Como, Confartigianato Como, ANCE Como, Confederazione Piccola e Media impresa Como, Provincia di Como, i Comuni di Casnate con Bernate, Cavallasca, Cernobbio, Grandate, S. Fermo della Battaglia, ASL, ARPA, Sovrintendenza ai Beni Archeologici, Ente gestore del Parco Regionale Spina Verde e del Parco Naturale Spina Verde di Como, il Presidente della Commissione Paesaggio, Arch. Fulvio Capsoni, il Presidente dell’Ordine degli Architetti Angelo Monti, La città possibile como.

Erano inoltre presenti:
Il sindaco di Como, dott. Stefano Bruni, l’autorità procedente Dott. Alessandro Russi, l’autorità competente Ing. Roberto Laria, il Coordinatore scientifico Prof. Pier Luigi Paolillo.
Il Rapporto Ambientale–stato iniziale dell’ambiente ed indicazioni per la pianificazione del territorio– é stato redatto dal settore Pianificazione della Provincia di Como ed é stato presentato dalla dott. Paolillo e dal dott. Cantini dell’Amministrazione Provinciale di Como

Il Rapporto Ambientale é ancora nella sua fase intermedia e sarà, quando completato, oggetto di un’ulteriore Conferenza che si terrà in autunno.
Terminata la presentazione del rapporto, evidenziati i principali dati ambientali che descrivono la qualità dell’Ambiente del Comune di Como, il dott. Russi ha aperto il dibattito.

Eccone il verbale:
  • ING LARIA — La finalità della presentazione di questo rapporto intermedio é quella di promuovere il dibattito; la fase esposta non é neutra, dal rapporto emergono già alcuni indirizzi che non possono che essere opportunamente valutati. Da questa prima fase di ricognizione emerge la necessità di rispettare la rete ecologica e non intaccare trasdormazioni di suoli, come avvenuto con i passati pesantissimi interventi edificatori.
  • PROF. PAOLILLO –Gli approfondimenti devono essere inseriri dentro la Relazione di Piano che é composto anche dagli approfondimenti, altrimenti non é Piano.Si esprime apprezzamento per il Rapporrto Ambientale, per la sua finezza analitica e per le parti finali che pongono prescrizioni per le edificazioni.
  • ARPA COMO — Si chiede che PGT e VAS procedano parallelamente, che siano profondamente intersecati Si ritiene che lo strumento Provinciale debba essere condivisibile accettandone i limiti spaziali che pone sul governo dei suoli rispettandone la natura agricola ed ecologica, senza modificare la Rete Ecologica
  • PROF. PAOLILLOSe il Piano della Provincia di Como é il Piano della sostenibilità ambientale, anche quello di Como può essere letto come tale. Cura la riorganizzazione urbana e la riqualificazione delle periferie. La cartografia sarà pronta per settembre/ottobre, poi si ripasserà il tutto alla Provincia per le battute conclusive.
  • ARCH. CAPSONI Si rilevano alcune carenze rispetto agli alberi monumentali, ad es. il Cedro del Libano di Villa Olmo ed il Platano vicino ad Espansione TV, e rispetto alla serie di corsi d’acqua che scendono dalla Dorsale S. Fermo Cavallasca e che servono importanti scarichi fognari. La Commissione Paesaggio della parte che riguarda i Beni Monumentali
  • DOTT. RUSSI– Le piante di pregio verranno certificate.
  • DOTT. CARUGATI (Confindustria Como) — Il Rapporto Ambientale se é intermedio allora é a completamento ma non essendo data purtroppo la possibilità di leggere i documenti di Piano questa condizione dimezza la capacità valutativa.Il Rapporto Ambientale non é neutro. A Pag. 130 si dice che la Rete ecologica diventa il confine per il Piano urbanistico di Como. Si pone il problema sulle valutazioni e prospettive delle parti edificate della città di cui si dice poco. Si richiede che ci siano altri mpomenti di confronto.
  • PROF. PAOLILLO — L’intervento del rappresentante di Confindustria coglie gli aspetti ambientali, quelli riguardanti le infrastrutture e nel Piano c’é un ampio approfondimento e ci sono le linee conclusive ed infine anche l’aspetto tecnico e a riguardo c’é un corposo documento. Non si possono prendere impegni per la parte politica , va rilevato però che non é sufficiente l’assemblea che la Legge 12 prescrive, non basta un intessuto chiuso.
  • STEFANO BRUNI –Il documento é una sfida e deve passare nella società civile.
  • PROF. PAOLILLO — Nel Documento si rilevano due tipi di approfondimenti: il primo relativo all’evoluzione del tessuto urbano a cui giunge Castelleti, il secondo quello archeologico: Si dovrà convocare una riunione con la Sovrintendenza per fare in modo che nel piano sia giù contenuta una normativa volta alla tutela.
  • ARCH. BORGHESANI (CNA) –Piena concordia con quanto già espresso da Carugati circa la necessità di rendere disponibili i documenti delle bozze del Piano.
  • CESARA PAVONE ( La città possibile como) — L’associazione ha presentato l’anno scorso le sue proposte al PGT e pubblicate sul proprio sito: l’istituzione del Parco Valle del Cosia, Interventi a favore della mobilità ciclistica, Valorizzazione del sistema dei Lavatoi Comaschi. Il Rapporto Ambientale é un documento prezioso ricco di dati scientifi e storici, indispensabili per meglio capire cosa sia Como il cui ambito paesaggisticpo é, assieme a quello di Brunate identificato dal PTPR come” un luogo dell’identità regionale”. Il Rapporto non tace le criticità che ne stanno minacciando l’immagine: banalizzazione, semplificazione e perdita di valore del paesaggio,e a livello ecologico, costante interruzione dei corridoi ecologici essendo ormai pochissimi i varchi relitti ed ancora, il cattivo stato in cui versano le principali matrici ambientali: l’aria, le acque del primo bacino del lago, le pessime condizioni di molta parte della rete fognaria che fanno dire al Rapporto ( pag. 33) che ” non é possibile parlare di sviluppo urbanistico della città se non si é in grado di dare garanzie sulla corretta gestione dei reflui fognari. Oggi questa garanzia non sussiste pienamente per l’esistente e conseguentemente non é immaginabile pensare che nuovi insediamenti possano sorgere in assenza di presidi ambientali funzionali” Si può ben dire che tale situazione era già presente quando sono stati mediati i Piani Attuativi che possono essere ben considerati parte di quegli interventi edificatori che l’Ing. Laria ha definito “pesantissimi”. Alla luce delle prescrizioni presenti nel rapporto, guardiamo al bicchiere mezzo pieno soprattutto dopo aver sentito le dichiarazioni che esse verranno accolte nel Piano e che autorizzano a pensare che il Parco Valle Cosia su cui stiamo lavorando da 15 anni, diventerà finalmente realtà. La notazione dell’Arch. Capsoni sugli alberi monumentali é ovviamente condivisa ma va rilevato che altrettanta attenzione dovrebbe essere posta ai giardini pensili sulle mura. Purtroppo uno di questi, quello in Via dell’Annunciata ( angolo via Volta) é stato distrutto e trasformato in garages. Eppure i giardini pensili sono un unicum, la cintura verde della città murata, ben visibile anche su Google maps. essi rappresentano un patrimonio storico-architettonico e paesaggistico che poche altre città possono vantare. La Sovrintendenza stessa, constatando il rischio che questa distruzione possa diventare precedente, aveva a suo tempo sollecitato il Comune di Como a porre un vincolo sui giardini al fine di bloccare ulteriori distruzioni.L’associazione ugualmente lo chiede.
  • PROF.PAOLILLO — Non essendo presente l’Ing. Laria va detto a sua difesa che un dirigente non può non applicare la legge:. Con gli uffici é in corso la digitalizzazione in 3D dell’abitato, casa per casa e si sanno ora quali sono stati i processi che hanno portato agli attuali elementi poco qualificanti. Chi ha compiuto questo massacro insediativo deve assumersene le responsabilità. Questo é un piano di commossa responsabilizzazione, é un Piano che invoca nuove modalità costruttive quali ad es. l’housing sociale, ma anche gli imprenditori devono cambiare testa.
  • ARCH. CAPSONI— Il comune di Como é collocato sul confine di un non rilevante Stato, porta verso il Nord Europa e questa posizione é stata sottaciuta: Il Rapporto conoscitivo andrebbe condiviso anche con gli Svizzeri. In merito ai P.A. :essi risalgono alla prima giunta Botta, era un primo passo che doveva poi avere giusto adeguamento, dovevano essere collegati e completati.Non é stato così, c’é stato qualcosa che andava ad affrontare la crisi che si stava abbattendo sull’industria comasca. E’ stato detto agli imprenditori: ” organizzatevi fuori, potete monetizzare gli edifici in Convalle , in cambio date qualcosa” in modo da organizzare questi completamenti. Gli industriali hanno pensato a vendere e ad intascare e il Comune non ha eseguito il completamento.
  • ING LARIA– I Piani Attuativi non essendo individuati dalla normativa si fanno solo se madiati. Il Consiglio Comunale é l’organismo competente che ha approvato una serie di Piani. Possono non piacere ma non si può violare la legge: Cosa succederà nel futuro? Non é possibile retrocedere. In urbanistica é stato introdotto il termine brownfields, aree parzialmente edificate o dismesse, comunque edificate. Esse vanno governate, come? Predisponendo delle gerarchie. Ci saranno aree all’interno del consolidato a cui vogliamo dare, tenedo conto delle funzioni per il diverso peso, non un indice unico . Ci sarà un rapporto concertativo tra pubblico e privato che consentirà di ottenere degli obiettivi su microscala senza avviare procedure defatiganti.I Piani Attuativi appartengono alle cose del passato. Ora c’é una fase ricognitiva di approfondimento perché la salvaguardia ambientale é più ampia , così come la tutela della memoria del passato che é anche tutela dell’ambiente. Stiamo ipotizzando di ragionare su aree a rischio geologico anche per le aree archeologiche , in sinergia con la Dott. Iorio, qui presente.
  • PROF. PAOLILLO — La Legge 12 ha un limite, é scritta da giuristi, non é fatta da urbanisti, é fatta dagli urbanisti della parola.“L’urbanistica parlata é come la ginnastica scritta”… non permette di costruire abiti su misura su soggetti non not, non prevede un inquadramento stategico, un programma strategico d’ambito, a dire che per talune parti è possibile dare degli indirizzi come elementi di leva. Il Piano puà essere di due tipi. Costrittivo e allora pone indici, distanze, norme ed alcuni lo privilegerebbero perché in fondo é una placenta urbanistica, oppure puà essere una tenzone colta e qualificata che motiva e trova elementi e dibatte. Una grande sfida. “Non me la sento di firmare un Piano in cui ci siano certezze”
  • ARPA LOMBARDIA –Il Rapporto Ambientale é completo e puntuale. Si ritiene che possano essere fatti ulteriori approfondimenti necessari sul tema dell’acqua in specie sul reticolo idrografico minore e sulle loro fasce di rispetto che vanno poi portate in cartografia. Si auspica che venga adottato il Piano del Traffico ed il Piano della Mobilità e che venga attuato il Piano della Zonizzazione Acustica.
  • ARCH. MONTI ( Presidente Ordine degli Architetti- Como) — Si coglie positivamente la volontà di aprire tavoli di concertazione. Siamo per un’architettura sensibile all’Urbanistica Alta, piuttosto che all’Urbanistica Italiana che mette i numerini.Ma chiediamo al Prof. Paolillo, qual é la resistenza della politica a questo approccio? Quanto é forte la politica tanto da poter contrattare? Occorre che alcune, poche regole ci siano, poche ma buone. Occorre un quadro di riferimento.Dentro il disegno di concertazione pubblico/privato la città dove mette i propri capisaldi? Quali sono e dove sono i punti in cui la città mette i suoi capisaldi? Se c’é un disegno di città pubblica, il pubblico dice: “va bene, questo si può fare , cosa mi dai in cambio?” Altrimenti vengon fuori le rigidità e si avrà un’urbanizzazione senza urbanità come quella che vediamo nella Bassa.
Il Dott. Russi ha quindi chiuso la Conferenza ringraziando i presenti.
Dalla lettura del Rapporto Ambientale ( che trovate cliccando sul titolo del post) e da questi primi confronti vi state facendo un’idea di come sarà il nuovo PGT?

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La vicenda delle paratie sta monopolizzando la già scarsa attenzione di questa città alle problematiche ambientali in cui è immersa fino al collo. Tanto per dirne una, oggi il Sole 24 Ore (mica il quotidiano dei Kollettivi Urbani) apre la prima pagina di Focus Ambiente con i risultati dell’indagine di Ecosistema Urbano 2009 per le città capoluogo di Provincia. Como dov’è? Ve lo diciamo noi: su 103 capoluoghi Como occupa la posizione n. 86, con una decrescita (nemmeno tanto felice …) di 65 POSIZIONI, il peggior risultato di sempre nella storia di questa indagine! Ma siccome lamentarsi non basta, Vi invitiamo l’11 novembre 2009, ore 21, all’Osteria del Gallo, dove presenteremo il contributo di Città Possibile al P.G.T. del Comune di Como, ossia le 30 pagine e 16 tavole in formato A3 che abbiamo depositato il 28 settembre in Comune di Como a proposito di Piste Ciclabili, Parco della Valle del Cosia e Lavatoi. Ci siete?

Vogliamo una città da fiaba. E la vogliamo adesso.

Vogliamo una città da fiaba. E la vogliamo adesso.


Quando: 11 novembre 2009
Dove: Osteria del Gallo
A che ora: 21:00

Cosa: presentazione di “Vogliamo una città da fiaba. E la vogliamo adesso”

^Suggerimenti e proposte de La Città Possibile Como al redigendo Piano di Governo del Territorio del Comune di Como, ai sensi dell’articolo 13, c. 2, della legge regionale n. 12 del 2005^.

More info? sito di Città Possibile.


Il PGT del Comune di Como: le proposte di Città Possibile

Il PGT del Comune di Como: le proposte di Città Possibile

Qualche tempo fa avevamo lanciato sul nostro sito cinque azioni per migliorare, da subito, la qualità della vita a Como. Cinque piccole mosse che non richiedono grandi risorse ma soltanto un impegno forte e, soprattutto, la convinzione che le cose possano cambiare. Per noi, per i nostri figli, per tutti. Ne avevamo inizialmente individuate due (parco della valle del Cosia e lavatoi).

In vista delle osservazioni preliminari al Piano del Governo del Territorio, ne abbiamo aggiunta una (mobilità ciclabile) e il 28 settembre 2009 abbiamo protocollato presso Comune di Como il documento dal titolo ^Suggerimenti e proposte de La Città Possibile Como al redigendo Piano di Governo del Territorio del Comune di Como, ai sensi dell’articolo 13, c. 2, della legge regionale n. 12 del 2005^.

30 pagine e 16 tavole in formato A3: un lavoro importante e complesso, che abbiamo cercato di rendere il più comprensibile possibile: il documento è oggi disponibile nel testo integrale (tavole comprese) sul sito di Città Possibile.

Ne parleremo l’11 novembre all’Osteria del Gallo, ore 21:00, quando lo presenteremo alla città.

Siete tutti invitati.