A noi, a Como, il Natale piace così: omologato.
Come a Genova, ossia omologato (é il villaggio globale, baby).
Como, Casa del Fascio.
[per gentile segnalazione]
Come a Genova, ossia omologato (é il villaggio globale, baby).
Como, Casa del Fascio.
[per gentile segnalazione]
Con i banchetti della Lega al grido di ^Via gli immigrati^ mentre i bambini (degli immigrati) vanno a vedere il Presepe vivente
Con quattro tubi Innocenti e qualche panettone preso in Comune per tener su i faretti che illuminano il Duomo (pregasi notare le assi spioventi di colore giallo ton sur ton).
Con una tenda (forse dimenticata da Gheddafi?) a ridosso dei marmi del Duomo
Con una bella struttura precaria (sempre con quattro tubi Innocenti) nel cannocchiale tra l’abside del Duomo e la Casa del fascio (i turisti di tutto il mondo ringraziano)
Con bagni da campo (^L’ASL vuole i bagni^ ^Li ho io! Li porto dal cantiere così risparmiamo!^), un po’ di transenne e carabattole varie in piazza del Duomo, cassoni della spazzatura inclusi.
Con le transenne ovunque (^Dove le mettiamo?^ ^ Ma mettile lì ammassate, che poi alla sera ci servono!^)
Con transenne (ci piacciono da pazzi!) a ogni passo (“Alla sera mettiamo le transenne, mica siamo a Merano!^)
Con macchinari, tubi, transenne (ancora!) e quant’altro in bella vista (^Sai che fa tanto effetto Beauburg?^ ^E chi se ne frega? Quelli dentro la pista non vedono niente^)