A Dongo forse non sanno che……
Torino quest’anno è la città europea dell’albero.
Motivo d’orgoglio per noi, italiani tutti, perché sapere che una città italiana soddisfa standards europei in materia di verde urbano, non è, di questi tempi, in cui l’aggettivo urbano è associato prevalentemente al tema dei rifiuti più o meno solidi, notizia di poco conto.
Proprio Torino, sobria e splendida città pedemontana, è stata considerata dal Consiglio Europeo di Arboricoltura, EAC, cito testualmente: “tra le grandi realtà metropolitane italiane quella che più di ogni altra si distingue per avere il più alto standard urbanistico di superficie verde per abitante e per l’eccellenza delle sue aree verdi e alberate.”
Pare proprio che sia così, a giudicare dai dati pubblicati sul sito del Comune di Torino, nelle pagine dedicate al Verde Pubblico, che ci dicono che la città vanta un patrimonio di 18.400.000 mq di aree verdi, 60.000 alberi lungo 300 km di strade alberate ed altri 100.000 in boschi collinari, parchi e giardini; 300.000 fiori ogni anno in aiuole, fioriere, sui ponti; 4 fiumi sulle cui sponde si sviluppano progetti di recupero e salvaguardia.
Non solo un enunciato quindi, ma una vera e propria attenzione e cura per il verde pubblico, a tutela di un patrimonio protetto e mantenuto nel corso dei decenni,quasi a farne una delle cifre della città, una grammatica del verde, ricca ed articolata, che, di certo, gli amministratori del Comune di Dongo non hanno mai aperto, perché altrimenti non avrebbero permesso una potatura come quella eseguita su alcuni alberi posti lungo la splendida pista ciclo-pedonale a lago, che qui sotto mostriamo.
- VAS S. Anna: tutto fermo.
- Le mostre di Como: frutto della «mostrite»? Un lettore scrive alla Provincia