Città solidale e disarmata: Como, piazza del Duomo, 3 aprile 2006, ore 18,30
Mentre qualcuno dovrà spiegare come sia possibile che a Como esistano dei corpi armati che rispondono alle istituzioni politiche – cosa che succedeva nell’Argentina del generale Videla, ma che non è ammissibile avvenga nell’Italia del terzo millenio – segnaliamo il corteo che prenderà il via oggi alle ore 18,30 da piazza del Duomo. Trentuno realtà locali, tra cui Città Possibile, ricorderanno con la loro presenza il dolore e la follia di una città dove solo gli ex di Gladio possono commentare con espressioni come “sono i rischi di chi lavora in prima linea per la sicurezza” (Paolo Mascetti, La Provincia 31 marzo 2006, p. 2) quello che è avvenuto Venerdì 31 marzo 2006: un ragazzo di 18 anni – che non si era fermato all’alt della polizia locale in borghese perché non aveva la patente ma solo il foglio rosa – è stato inseguito, estratto dall’auto a armi spianate, messo contro un muro pistola alla nuca e colpito da un colpo esploso a bruciapelo che gli ha trapassato il cranio. Incidente, dichiara il sindaco Bruni; ^costo^ afferma il vice sindaco Mascetti, che bolla come “immorali” le manifestazioni degli studenti; ^disgrazia^ chiosa l’assessore Scopelliti che ha ideato e voluto la task force anti writers.
Inutile ricordare a questi signori che, lungi dal rassicurare, le barriere finiscono per alimentare in una spirale senza fine i fantasmi della paura (La Rocca, 2002): qui si parla di una ragazzino in fin di vita per avere commesso un’infrazione al codice della strada, come giustamente ha sottolineato il questore di Como, Angelo Caldarola ne La Provincia di ieri. Stupisce infine che la Procura non abbia iscritto nel registro degli indagati chi permette che a Como si aggirino vigili in borghese autorizzati a ^ingaggi^ ad armi spianate, colpo in canna e senza sicura. Ma siamo certi che qualcuno avrà una spiegazione anche per questo.
- Libertà: di espressione?
- Ragazzi che sporcano/dipingono i muri