Un uomo alla finestra, anzi quattro
L’ha fatto di proposito o è il suo abito mentale?
Ieri, il sindaco Bruni o meglio, il suo mezzobusto, è apparso ad una finestra del Municipio , proprio mentre stava passando il corteo “ Como città solidale e disarmata”, organizzato da partiti ed associazioni comasche, per manifestare solidarietà al ragazzo ferito – gravemente, da un proiettile esploso dalla pistola di un vigile della squadra antiwriters – e dissenso politico alla giunta Bruni che questa squadra ha fermamente voluto. Guardate, guardate la foto di Ponzoni su la Provincia di oggi 4 aprile 2006 , che ritrae il sindaco ed i suoi assessori, alla finestra, e chiedetevi che cosa mai li faccia sorridere , perché, sì, il sindaco sta proprio sorridendo. Questa è l’immagine che rimarrà negli occhi dei circa 1000 partecipanti che, arrivati davanti alla facciata di Palazzo Cernezzi che dà su via Sauro, con stupore, hanno visto Bruni e D’Alessandro, assessore all’Ambiente, Pastore, Presidente del Consiglio Comunale, e Caradonna, assessore ai Lavori Pubblici, guardare il corteo da dietro i vetri di una finestra: che non si è aperta quasi a segnare fisicamente, con il suo rimanere chiusa, la non volontà di dialogo.
Ad ulteriore conferma dell’atteggiamento di chiusura ad ogni confronto si è aggiunto il rifiuto opposto dalla maggioranza alla richiesta dei gruppi di minoranza di dedicare una seduta consigliare ai fatti avvenuti: questa sera all’ordine del giorno non si discuterà dell’accaduto ma del bilancio 2006. Eppure la città ha avuto un sussulto, è uscita dal torpore che la avvolge da anni: lo testimoniano le numerose lettere pervenute al quotidiano La Provincia che parlano di incredulità per quanto è avvenuto e partecipano il loro sdegno per il modo con cui questa amministrazione sta gestendo l’accaduto.
Lo testimonia la presenza forte e dolce dei tantissimi giovani che hanno accompagnato il corteo, portando striscioni che alternavano gli slogan più duri e politici “ Si dimettano i responsabili” “ Assassini vergognatevi” a quelli più creativi “ di writing si muore” , “ muri puliti, strade sporche di sangue” “Pochi imbecilli sparano in città” a fare il verso alla campagna antiwriters voluta dalla giunta e che recita “ Pochi imbecilli sfregiano una città” . Lo testimonia la risposta corale , partecipata e solidale di settori della società civile, solitamente cauti nella critica, specialmente verso questa maggioranza.
Caro dott. Bruni, lei, che si dice persona moderata sa che un sindaco dovrebbe essere per i suoi concittadini il buon pater familias di antica memoria e sa che di questi dovrebbe avere il noto buon senso, quello che, lei, purtroppo, non ha avuto, quando ha deciso di guardare dall’alto quanto avveniva. Torno alla domanda dell’inizio: lo ha fatto di proposito, per provocare, o è il suo abito mentale?
Lo striscione di Città possibile con le parole “ sicurezza è partecipazione – siamo con Ramesh e con i ragazzi” ha accompagnato il corteo e la presenza dei tre presidenti, che si sono succeduti in questi 12 anni di attività, ha confermato la volontà dell’associazione di essere presente nei momenti significativi della vita della città. Nella foto, Angelo Vavassori, Alberto Bracchi e Lorenzo Spallino.
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