Expo 2015: consiglio comunale aperto
Giovedì 3 luglio 2008: si tiene il consiglio comunale aperto al teatro Sociale di Como dedicato all’Expo 2015. Inizio alle 19:30 con mezz’ora di ritardo. Lunghe prolusioni introduttive. Segue il video di presentazione della candidatura milanese, in inglese con sottotitoli in francese (…), peraltro scaricabile sul sito ufficiale. Circa 200 persone presenti. A sorpresa mi raggiunge mia figlia, dodicenne, animata dalle migliori intenzioni. Alle 21:00, esausti (siamo ancora ai consiglieri regionali), andiamo a mangiare. Chiaro che mia figlia non parteciperà più a un’assemblea pubblica. Alle 21.30 rientro. Alle 22:15 abbandono: mancano ancora 12 consiglieri comunali. La sala è svuotata per metà, molti politici, pochi cittadini. Ma a parte ascoltare, la gente quando doveva parlare? Curiosa, poi, l’impostazione degli oratori: quando nei primi interventi si parlava di Como all’interno dell’Expo, tutti a dire quanto il sistema comasco sia straordinario, i posti bellissimi, i comaschi operosi, l’economia sana, le strutture di eccellenza. Quando si è passato a parlare di proposte, tutti a dire quanto il sistema sia deficitario, quanto la burocrazia uccida le imprese, quanto ci sia bisogno di opere strutturali, quanto il lago sia malato, quanto l’economia abbia bisogno di una boccata d’ossigeno, quanto la gente non risieda più sul lago per quanto è diventato costoso … Ma parlavano degli stessi posti? Il giorno dopo leggo La Provincia: merito suo o colpa degli altri, l’unico intervento riportato con ampiezza è quello del senatore Alessio Butti, che realisticamente invita a concentrarsi su pochi progetti strutturali (metrotranvia, depurazione del lago). Vado sul sito del Comune di Como per vedere se nella sezione dedicata c’è il resoconto della serata o notizie sulla ^cabina di regia^ di cui parla il giornale. Nulla. Mi si chiede invece di partecipare a un sondaggio:
EXPO 2015 COMO CAMBIA LA CITTA’ Esprimi la tua priorita’
INFRASTRUTTURE EVENTI TURISMO
Tutto qui quello che la macchina da guerra della comunicazione comunale è riuscita a partorire? Forse ha ragione il senatore Butti, quando dice che il problema non è il gioco di squadra ma “le idee e i progetti”.
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