Ul pancùn!
[…] In pratica le cosiddette “paratie a ventola” (illustrate anche nei cartelloni affissi sul cantiere) saranno sostituite da lastre di alluminio, ciascuna alta 30 centimetri e lunga 3 metri da appoggiare manualmente. Tecnicamente nessuno sa come sono fatti ed è stato affidato dal Comune un incarico ad hoc per la loro progettazione, visto che non esistono sul mercato. Più di 500 di questi panconi saranno tenuti in appositi magazzini […] e posizionati utilizzando apposite guarnizioni nei vecchi parapetti in ferro modificati. A montarli saranno squadre di operai e l’idea è quella di creare un muro di alluminio per fermare l’acqua.
Dicesi pancone un manufatto la cui funzione é quella di intercettare e/o deviare un flusso d’acqua in un canale o in un bacino. Tale operazione è eseguita manualmente o con mezzi di sollevamento esterni. Il pancone può essere costruito in un unico pezzo od essere composto da più elementi che vanno inseriti uno dentro l’altro fino a raggiungere il livello desiderato.
Se facciamo bene i conti, 500 panconi lunghi 3 metri danno un serpentone di 1,5 km. Come li portano? Con 500 trattori? Aggiungiamo la lunghezza dei trattori e i carrelli. Diciamo che parliamo di circa 7 metri. Facciamo anche che ne portino 5 alla volta. Parliamo di un serpentone di 700 metri. Utilizzando Google Hearth, parliamo di un’unica fila che partendo da piazza Croggi arriva fino al civico 109 di viale Lecco (il fiorista per intenderci). E se non abbiamo abbastanza trattori? Li andiamo a prendere un po’ alla volta? L’articolo de La Provincia spiega che “tecnicamente nessuno sa come sono fatti ed è stato affidato dal Comune un incarico ad hoc per la loro progettazione, visto che non esistono sul mercato. Più di 500 di questi panconi saranno tenuti in appositi magazzini (non si sa ancora quali)“. E quanto ci vuole a montare uno di questi ^panconi^? Ragionevolmente, l’unico modo di montare questi panconi é uno solo. Ossia con l’aiuto, entusiasta, della cittadinanza. Andiamo a spiegarlo:
- la Regione rileva il fatto che é a scarso di grana;
- un apposito comitato anti-crisi (generalmente detto ^Task Force^. Il golfino blu stile Bertolaso con la bandierina italiana é fornito d’ordinanza) si riunisce e decide che tra le varie alternative c’é anche quella di incrementare il livello del lago per vendere un po’ di acqua agli agricoltori;
- a questo punto viene allertato il Consorzio dell’Adda, il quale provvede a limitare notte tempo la chiusa di Olginate;
- alla mattina i comaschi si svegliano e passando per il lungo lago (a villa Geno o a villa Omo perché altrimenti non si vede niente) esclamano: ^Oh, caspita! Ma guarda come é alto il lago!^ (solo il vero comasco si accorge che il lago é salito);
- l’ing. Viola immediatamente (oddio …) allerta l’ing. Ferro, il quale, indossato il gessato di rito, avvisa il Sindaco il quale chiede un parere all’avv. Fabiano;
- ricevuto il parere dell’avv. Fabiano e accertato che nessuno è in grado di comprendere i numerosi broccardi giuridici utilizzati, il Sindaco schiaccia un bottone rosso posto sotto la sua scrivania;
- a questo punto numerosi altoparlanti diffusi per la città lanciano la sirena di allarme al grido ^Questa non è un’esercitazione!^. Come nel film l’Aereo più pazzo del mondo, su tutti i pannelli infotraffico (sui quali non c’é mai una sola informazione riguardante il traffico) comparirà la scritta ^NO PANIC^ subito seguita dalla scritta ^PANIC!^;
- tutti i cittadini di sana e robusta costituzione saranno tenuti a acquartierarsi sul lungo lago, dove attenderanno disposizioni; idem per i numerosi iscritti alla scuola dell’obbligo (se no che obbligo é?), esclusi quelli in visita alla G.M.d.T. (Grande Mostra di Turno) di Villa Olmo, i quali saranno obbligati a rientare alla Mostra, se usciti, al fine di mantenere costante il numero dei visitatori pur nel grave momento che attanaglia la città tutta;
- al grido dell’assessore Peverelli ^ciapa ul pancun!^, i cittadini si dirigeranno a passo spedito verso i segretissimi ricoveri, dove a gruppi di 12 verranno aggiogati a briglie che permetteranno il celere trasporto dei ^pancùn^ in loco;
- lì, istruiti da funzionari appositamente istruiti (é prevista diaria, innalzamento di carriera e premio economico di valutazione a fine anno), poggeranno i ^pancùn^ nelle “apposite guarnizioni nei vecchi parapetti in ferro modificati” (affermazione incomprensibile ma sappiamo che é in programma l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti, motivo per cui la cosa non ci sconvolge più di tanto).
Facile prevedere che il pancùn entrerà nell’immaginario collettivo comasco. Soppianterà la resta nelle festività, e il bar Monti non tarderà a esporre piccoli pancùn dolciari. Così anche le edicole in piazza Cavour esibiranno piccole, medie e grandi riproduzioni in scala del pancùn, per la gioia del turista. Nemmeno l’Abbondino si salverà. Ogni anno premieremo i più meritevoli con il Pancùn d’oro. La posa dei pancùn richiamerà turisti da tutto il mondo, novella e popolana alternativa allo stucchevole spettacolo del cambio della guardia di Buckingham Palace. E finalmente ci gemelleremo con una qualsiasi città olandese fronte mare, inconfessato desiderio del tutto sommato rimpianto assessore Caradonna.
- Il canyon di Como …
- Como-Bergamo: l’autostrada che verrà…..