2010

 Sporca per le feste. Como mai così sciatta

«Immagini di un Natale comasco privo di senso, soprattutto estetico»: le ha pubblicate sul proprio blog La città possibile, associazione nata per mettere in evidenza come concrete iniziative locali, richieste ed attivate dagli stessi cittadini, possono cambiare una città. In particolare, l’associazione si occupa di ecologia urbana, mobilità dolce, cittadinanza attiva e chissà sotto quale voce archivierà le immagini scattate in questi giorni a Como. Forse sotto la voce «sciatteria» che contrasta con gli addobbi del centralissimo centro, le luminarie a cascata in particolare, che danno un’aria magica ai luoghi, al calar della sera. E la sciatteria, si sa, non dipende dai soldi a disposizione, dal tempo, dalla cultura: è così e basta, è come il disordine che lasciano i figli in casa, inutile arrovellarsi sui motivi per i quali non chiudono mai il tubetto del dentifricio, dopo averlo usato. C’è solo una cosa da fare: rimettere il tappo e mettere il dentifricio al suo posto».

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La Provincia, 16 dicembre 2010

Valle del Cosia, si lavora al recupero. Il convegno di Cesano Maderno

«[…] Come esempio di integrazione fra azione concreta dei cittadini e nuove ipotesi progettuali di carattere scientifico, è stata presentata la tesi di laurea di Laura Tiburzi e Francesca Nava che ipotizza il futuro assetto dell’auspicato “Parco della Valle del Cosia”. L’area ha già visto il recupero come pista ciclopedonale dell’antico tratto tramviario tra Solzago e Tavernerio, grazie all’azione dell’associazione “La città possibile” di Como e all’opera di molti volontari. Allo spontaneo attivarsi della popolazione ha fatto seguito il progetto del Parco, che dall’area di San Martino dovrebbe spingersi fino alle sorgenti del Cosia e che attende l’avallo istituzionale di tutti i Comuni interessati».

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– Il Corriere di Como, 26 agosto 2010

Viaggio nell’era preindustriale seguendo il corso del Cosia

«Siamo soltanto a 3 chilometri 234 metri dal centro di Como, come dice una targa sul muro. Qui tutto parla – i muri, le case, gli alberi e, soprattutto, l’acqua – e, a chi li sa ascoltare, racconta come eravamo e da dove veniamo. In questo angolo di città scampato alla cementificazione, e anche agli scarichi delle industrie tessili che poche centinaia di metri più a valle rendono lo stesso corso d’acqua maleodorante e a volte anche multicolore, si concentrano, in pochi chilometri quadrati, tanti segni del nostro passato. E altrettanti tesori del costituendo Parco della valle del Cosia, fin qui tenacemente difeso dall’associazione la Città possibile e solo recentemente riconosciuto dal Comune di Como, che ha avviato il lungo iter per farlo diventare un’area protetta».

Valle del Cosia, primo passo per il parco

«Il consiglio comunale di Como ha messo la prima pietra virtuale per la costituzione del “Parco locale di interesse sovracomunale nell’area della valle del torrente Cosia”. Primo passo perché adesso bisognerà bussare agli altri comuni, cioè ad Albavilla, Albese e Tavernerio per fare in modo che approvino una delibera analoga e che poi si avvii la procedura».

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– La Provincia 5.7.2010

Biciclette per tutti in città. Ecco come muoversi gratis

«Vecchie, recuperate e arancioni: «Biciamo» le regala. Ecco come. In piazza Vittoria c’è una bella bicicletta arancione, ancorata a un palo nei pressi della fermata dell’autobus. L’architetto Alberto Bracchi, uno dei veterani de «La città possibile», giura che non è l’unica e che altre, tutte dello stesso smagliante colore, compariranno da qui al prossimo 15 …».

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– La Provincia 26.4.2010

Mobilità sostenibile / Quel che manca a Como è un progetto compiuto

«L’argomento mobilità sostenibile, comprensiva di piste ciclabili e quant’altro, ogni tanto, torna in auge (La Provincia 02.02.2010). Ed ogni volta sembra partire dal punto zero, ci si guarda intorno sui fallimenti, ci si interroga sul perché di essi e sulle loro cause umane e divine. E le risposte, ogni volta, sono disarmanti: Como non è Ferrara, non c’è il mare né la salsedine e al posto degli sgombri si pescano trote e pesci persici, Como non è la riviera romagnola, non è la Siberia con steppe infinite senza dislivelli ma non è neanche Amsterdam, non è Trento, Bolzano né Parma».

La lettera di Igor Fasola a La Provincia.

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– La Provincia 7.2.2010