I parcheggi del nuovo ospedale Sant’Anna non sono troppo pochi. Sono troppi.
La versione locale del Corriere della Sera, il Corriere di Como, insiste da diversi giorni sul problema dei parcheggi del nuovo ospedale Sant’Anna, in quel di Montano Lucino (L’assessore regionale Bresciani «Deve provvedere Mentasti»; Parcheggi, il nuovo ospedale ultimo in Lombardia). Pare che, avendo la Soprintendenza chiesto ed ottenuto la riduzione di un piano dell’autosilo, siano venuti a mancare 300 parcheggi dei 1.600 originari. A parte il fatto che chissà perchè viene da pensare ai “trentadue che lui ce ne ha” di Ho Visto Un Re (Fo, 1968) il fatto é che, parafrasando Glenn Gould (secondo il quale Mozart non é morto troppo presto: é morto troppo tardi) dovremmo affermare che i parcheggi al nuovo ospedale non sono troppo pochi. Sono semplicemente troppi.
Scegliere di collocare un attrattore di traffico come un ospedale in una zona esterna a qualsiasi ambito urbano, accessibile unicamente da un’arteria provinciale, di fronte a insediamenti commerciali di grande distribuzione, ignorando il fatto che ci si trova in una delle ultime zone ambientali di grande pregio (l’antica riserva di caccia dei Visconti), non significa giustificare il ricorso alla realizzazione di nuovi parcheggi, nuovo territorio consumato, ignorando qualsiasi forma elementare di programmazione del trasporto pubblico. Milano ha scelto di ricostruire il Policlinico in pieno centro. Qualcuno si é lamentato dei parcheggi? Anche noi avevamo un’area in pieno centro (e ci aveva anche il suo bel parcheggio, per dirla in milanese). Aveva un problema: c’era l’osso, ma non la polpa. Oggi sono i parcheggi che mancano al nuovo ospedale. Domani saranno i laboratori privati. Poi ci saranno le strutture per le degenze alberghiere. Poi qualche negozietto di sanitari. Poi gli asili nido. Poi l’edilizia convenzionata per il personale sanitario. E via così. Tanto di territorio ce n’é quanto se ne vuole, vero Direttore?
Dai dai, conta su…ah be, sì be….
– Ho visto un re.
– Sa l’ha vist cus’e`?
– Ha visto un re!
– Ah, beh; si`, beh.
– Un re che piangeva seduto sulla sella
piangeva tante lacrime, ma tante che
bagnava anche il cavallo!
– Povero re!
– E povero anche il cavallo!
– Ah, beh; si`, beh.
– è l’imperatore che gli ha portato via
un bel castello…
– Ohi che baloss!
– …di trentadue che lui ne ha.
– Povero re!
– E povero anche il cavallo!
– Ah, beh; sì, beh.